Un paziente si rivolge a te e lamenta forti dolori all’anca e al bacino. Provi a intervenire ma non sai da cosa origini il dolore. E se fosse un trigger point piriforme?

Sai come reagiresti se ti trovassi difronte a un caso di trigger point? Molti colleghi ancora non possono dirsi esperti in questo ambito e invece i trigger point sono un fenomeno molto più diffuso di quanto si possa pensare.

Se sei approdato qui, vuol dire che hai già un’idea di cosa siano i trigger point ma probabilmente non hai ancora le competenze per trattarli o la metodologia per intervenire e eliminarli.

Se svolgi la professione di massaggiatore, di fisioterapista o massoterapista, oppure se intendi avviarne una, sicuramente ti capiterà di aver a che fare con pazienti doloranti che si aspettano da e una diagnosi e un trattamento, per rimettersi in forma. Ma come ti regoli, difronte a un trigger point?

C’è una buona notizia per te: stai per scoprire tutto quello che c’è da sapere sui trigger point, del piriforme in modo particolare, e sui diversi metodi per trattarli.

Partiamo dall’inizio per capire meglio cosa si intende per trigger point e in cosa consiste esattamente.

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Trigger point e sue caratteristiche: in cosa consiste il punto grilletto

I trigger point sono piccoli nodini che si formano sulle fibre muscolari. Furono definiti con questo termine dalla dottoressa Janet Travell nel 1943, la quale dedicò anni di studio e ricerche, per decodificare questa condizione che interessa il sistema muscolare. La dottoressa Travell è non solo colei che ha coniato il termine ma, assieme al dottor Simons, anche l’autrice della mappatura dei punti trigger, ancora oggi utilizzata dagli operatori del settore.

I punti trigger sono causa di dolori anche forti e possono svilupparsi in qualsiasi punto del corpo. La particolarità di questa condizione consiste nel fatto che spesso il dolore viene percepito dal paziente in un’area diversa, rispetto a dove è presente il trigger point. Questa caratteristica rende spesso complessa l’individuazione del trigger point, a meno che non si sia veramente esperti e competenti.

Per prima cosa bisogna dire che questo trigger non è da confondere con quello che troviamo nel gluteo. Se si considera il trigger point muscle piriforme, nello specifico, il dolore viene avvertito all’altezza dell’osso sacro e dell’anca, quindi delocalizzato rispetto alla posizione trigger point. I trigger point vengono per questa ragione identificati come:

  • trigger point latenti
  • trigger point attivi

I trigger point latenti possono essere insidiosi, perché non facilmente individuabili. Hanno infatti la caratteristica di svilupparsi in una fascia muscolare ma scatenando la sensazione di dolore in una zona completamente diversa del corpo. 

Come accennato, il trigger point muscolo piriforme si presenta sul muscolo piriforme all’altezza dell’anca ma il dolore è riferito in zone diverse. Risalire al punto esatto del trigger è perciò non facile. La capacità di trovare un trigger point di questa natura, la si acquisisce con un percorso di studio e formazione adeguato.

Il trigger point attivo, invece, manifesta il dolore proprio dove il trigger è collocato. Sicuramente la sua individuazione è più immediata, sebbene il trattamento più giusto per il paziente non sempre è scontato.

Il nodulo tipico del trigger point si forma su una bandelletta muscolare tesa e dietro sollecitazione o pressione, attiva una sensazione di forte dolore localmente o irradiato in altre zone del corpo. 

A tal proposito la mappatura di Travell e Simons è un supporto importante, affinché si possa individuare il trigger point, partendo dal punto in cui è presente il dolore. 

Il dolore miofasciale può presentarsi in maniera continuativa, intermittente o in concomitanza con determinati movimenti e posture e spesso è causa della mobilità ridotta nel paziente.

Quando il trigger point si genera in prossimità di una fascia nervosa, è molto probabile che scaturiscano conseguenze, come per esempio un deficit nella vascolarizzazione. Altra caratteristica tipica del trigger point, infatti, è proprio la ridotta circolazione e una scarsa ossigenazione dei tessuti, nella zona interessata.

Il trigger, se posto non troppo internamente, può essere percepito al tatto anche perché la cute in corrispondenza sviluppa calore. 

Da esperto di trigger point piriforme o di altre tipologie di trigger point, sarai in grado di risalire al trigger non cercandolo direttamente, perché potrebbe diventare una procedura lunga e di scarso successo; ma risalendo alla fonte o alla causa del problema.

Il trattamento migliore, quando trigger point e piriforme sono combinati assieme

Chiarita la natura abbastanza complessa del trigger piriforme, non è difficile intuire che il conseguente trattamento con cui devi intervenire, non sarà di certo una procedura standard. Ogni muscolo interessato da trigger point, richiede di fatto un trattamento specifico, anche tenendo conto del tipo di paziente, dell’attività svolta, dei movimenti di routine e perfino del suo stile di vita; senza tralasciare eventuali patologie presenti. A tal proposito ti faciliterà il compito fare una dettagliata intervista conoscitiva al paziente. 

Con tutte le variabili di cui devi tenere conto, è ovvio che non è immediato trovare il trattamento più adeguato, a meno che non ti specializzi in questo campo e acquisisca tutte le competenze necessarie. 

Quali sono le possibilità di trattamento trigger point piriforme? Il trattamento si attiva su più fronti. Il primo, come hai potuto notare, è uno studio del paziente, di eventuali problematiche pregresse e del tipo e frequenza di dolore avvertito.

Successivamente devi agire sia sul ripristino del corretto flusso sanguigno (che con un trigger point viene notevolmente ridotto), sia sulla ripresa dell’ossigenazione dei tessuti circostanti.

In tal senso le tecniche sono varie e alcune mirano sia alla vascolarizzazione che allo scioglimento del trigger point. Tra le più comuni si possono indicare:

  • Dry needling
  • Compressione ischemica o digitopressione
  • Stretch and spray
  • Contrazione e rilascio
  • Altre

Il dry needling, per esempio, è una tecnica che l’operatore specializzato esegue inserendo un sottile ago direttamente sul trigger point piriforme, e con movimenti delicati e precisi, riattiva la vascolarizzazione. Eseguito con mani esperte, non procura dolore al paziente e ha una buona riuscita sull’eliminazione del trigger point.

La tecnica della compressione ischemica, definita anche digitopressione, consiste in una energica pressione sul muscolo piriforme. Trigger point e dolore possono scomparire eseguendo la manovra per due o tre volte consecutive, alternando la compressione al rilascio, per permettere l’ossigenazione e lo scioglimento del trigger. Questa tecnica è molto efficace, tuttavia richiede da parte tua un gran dispendio di energia e da parte del paziente una sopportazione temporanea del dolore. 

Con lo stretch and spray si effettua inizialmente l’allungamento del muscolo interessato dalla presenza di trigger point, e poi vi si applica uno spray ghiacciato. Anche in questo caso la manovra va ripetuta fino allo scioglimento del trigger. 

La contrazione e rilascio consiste, come si può intuire, nel portare il muscolo a contrarsi e poi rilassarsi. 

Altre tecniche sono in parte ispirate a quelle appena descritte e in parte supportate da attrezzi specifici che principalmente ti aiutano ad alleggerire il carico di forza richiesto in certe manovre oppure a supportare il muscolo interessato dal trigger point, per dare sollievo e favorire la vascolarizzazione.

Tante possibilità fra cui scegliere, se hai la preparazione idonea per affrontare la situazione specifica che sei chiamato a risolvere.

Di base il trigger point non è una complicazione clinica grave, ma la conoscenza delle sue caratteristiche principali è l’elemento chiave per eliminarlo, aiutando il paziente a ritrovare uno stato ottimale di salute eliminando il dolore, grazie alla tua professionalità.

È il momento di agire: come diventare specialista del trattamento trigger point piriforme

Tutto quello che hai appreso fino ad ora ti piace e ti interessa? La tua curiosità in materia di trigger point ti porta a voler sapere ancora di più?

Passione e impegno è tutto quello che serve per diventare lo specialista del trattamento del trigger point piriforme. Per completare il tuo percorso verso una preparazione di alto livello, manca solo la formazione tecnica e a questo abbiamo pensato noi!

Non ti resta che formarti attraverso un corso che abbiamo strutturato per operatori motivati e appassionati, che vogliono offrire qualcosa in più ai propri pazienti, che preferiscono le cose fatte bene, che puntano alla professionalità in senso stretto e che non si accontentano di qualche nozione sommaria. 

Il nostro percorso formativo è infatti pensato per operatori del settore in attività o in procinto di avviarsi a una carriera in questo campo. 

Si tratta di corsi completi ed esaustivi, dove trovi tutto quello che serve per diventare uno specialista, per affrontare il trattamento dei trigger point con capacità e per avere tutti gli strumenti che ti mettono in condizione di poter decidere in che modo intervenire sul paziente. 

Tante competenze che potai acquisire con facilità e in poco tempo, da applicare subito, restituendo ai pazienti il benessere a cui hanno diritto. 

Lasciati guidare in questo percorso costruito per te da chi lavora nel tuo stesso campo, e conosce bene la pratica del mestiere, con tutte le sue sfaccettature. 

Prendi la passione, la voglia di crescere e la tua dedizione al lavoro, uniscile alla formazione e fai di te lo specialista nel trattamento del trigger point. La tua passione sarà gratificata in termini di soddisfazione personale e successo professionale e i tuoi pazienti potranno dimenticarsi del dolore, grazie al tuo appassionato supporto.

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