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Il massaggio osteopatico è una delle tante discipline dei massaggi che probabilmente metti già in pratica da tempo. Se, tuttavia, ritieni che vi siano ancora degli aspetti da scoprire o se, al contrario, sei completamente a digiuno di questo argomento, sicuramente questo articolo è giusto per te.

Il massaggio che segue la disciplina osteopatica ha una serie di caratteristiche e indicazioni che è bene conoscere in modo dettagliato. Il motivo è semplice: se applicato in maniera corretta, il massaggio osteopatico promette grandi risultati. Per contro, se ne utilizzi parzialmente le tecniche o non conosci a fondo le sue peculiarità, rischi di non riuscire a raggiungere i risultati che invece questa tipologia di manipolazione è in grado di assicurare.

Attraverso una panoramica, troverai di certo spunti che possono tornare utili come guida nel tuo lavoro di operatore del settore, con approfondimenti su tecniche, caratteristiche, cause e obiettivi.

Non resta che iniziare e fornirti quanti più dettagli possibili che possano agevolare l’esercizio della tua professione, nell’incremento delle tue competenze di operatore affidabile ed efficiente.

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Osteopatia: in cosa si differenzia dalle altre branche terapeutiche

L’osteopatia è una tipologia terapeutica che viene considerata parte delle medicine tradizionali e complementari e che si concentra principalmente su alcune zone del corpo come la testa, il collo e la schiena, ma non solo.

Essa si basa sulla relazione che corre tra le strutture e la loro funzione e si concentra sulla caratteristica del nostro organismo di attivare meccanismi di autoguarigione e di autoregolazione.

Di conseguenza, la manipolazione consiste nel focalizzarsi sulle cause, più che sui sintomi, partendo appunto dal presupposto che alcune alterazioni funzionali del nostro organismo si ripercuotono su problemi meccanici o strutturali a livello di muscolo – scheletrico.

L’osteopatia è una branca nata alla fine del XIX secolo, dal chirurgo Still che individuò, appunto, la connessione tra patologia e struttura (osteon, dal greco).

Sebbene si parta da un approccio relativo all’apparato osseo, in realtà l’osteopatia include e coinvolge anche:

  • I legamenti
  • I muscoli
  • I tendini
  • Le articolazioni
  • Gli organi
  • Il tessuto connettivo

Come per altre discipline anche l’osteopatia, dunque, considera l’organismo umano come unità totale che comprende corpo e psiche. La disarmonia di una parte, coinvolge dunque l’equilibrio di tutta la struttura umana in un collegamento diretto tra strutture, funzioni e processi di autoguarigione.

I casi principali in cui è utile ricorrere al massaggio osteopatico

Data la sua filosofia di “intero”, il massaggio osteopatico entra in gioco in moltissime circostanze e comunque ogni volta che il paziente abbia disfunzioni afferenti a organi, strutture e apparati.

Volendo riassumere i casi principali in cui puoi far riferimento al massaggio osteopatico, si potrebbero indicare i seguenti:

  • Disfunzioni del sistema urinario: dai casi di incontinenza alle cisti, ecc.
  • Disfunzioni del sistema circolatorio: includendo i problemi di ipertensione, le congestioni a livello vascolare, ecc.
  • Disfunzioni del sistema neurologico: comprese le nevralgie, la sciatica, ecc.
  • Disfunzioni del sistema neurovegetativo come nel caso di condizioni di stress, anche cronico, di attacchi di panico o ansia, di disturbi del sonno o della concentrazione
  • Disfunzioni ai danni dell’apparato muscolo – scheletrico: incluse le cervicalgie, le lombalgie, le infiammazioni ai tendini o i dolori articolari, ecc.

In particolare nei paragrafi che seguono, potrai soffermarti sul massaggio osteopatico cervicale, sul massaggio osteopatico schiena e sul massaggio osteopatico addome.

Le tecniche di manipolazione di un buon massaggio osteopatico

Il massaggio osteopatico coinvolge, come ti sarà orma chiaro, anche gli organi interni e data la sua versatilità, si esegue con tecniche diverse in base agli obiettivi che ti prefiggi nei confronti di uno specifico paziente.

La tecnica osteopatica può essere divisa in due macro gruppi: tecnica diretta e tecnica indiretta. Nel primo caso, in qualità di operatore agisci per ripristinare le funzionalità dell’organismo, correggendo direttamente la parte chiamata in causa. Nel secondo caso, aiuti l’organismo a mettere in moto il processo di autoguarigione.

Una delle tecniche maggiormente accreditate è quella della manipolazione osteo articolare che consiste nel favorire il recupero della mobilità del paziente.

In alternativa o in combinazione, puoi intervenire attraverso la tecnica cranio sacrale attraverso leggere manovre sulle ossa del capo e lungo la colonna vertebrale che danno un impulso per riattivare il ritmo cranio sacrale.

Tra le principali tecniche che riguardano nel dettaglio l’osteopatia, puoi intervenire con una o più di quelle indicate a seguire, specificamente per schiena, cervicale e addome.

Le principali Tecniche del massaggio osteopatico schiena

La schiena è sicuramente uno dei punti più critici per i pazienti che fissano un appuntamento per un massaggio osteopatico. Le principali tecniche che puoi eseguire sono le seguenti:

  • Rilascio miofasciale: si tratta di una tecnica profonda di massaggio, con la quale aiuti il paziente a sciogliere le tensioni.
  • Tecnica dell’energia muscolare: consiste nel richiedere al paziente di contrapporsi alla pressione che eserciti nei suoi confronti, con uguale intensità. Molto efficace nel migliorare la mobilità articolare.
  • Counterstrain: si tratta di una tecnica con la quale fai assumere al paziente una posizione che gli dia un senso di sollievo e, mentre la mantiene, osservi i punti critici sui quali avverte dolore.
  • Manipolazione: in questa fase esegui una sorta di spinta rapida con le mani, in uno specifico punto della colonna vertebrale.
  • Tecnica funzionale: con questa tipologia di intervento, muovi lievemente le articolazioni per aiutare il paziente ad avvertire meno dolore e tensione. Dopo un po’, riporti le articolazioni nella loro posizione originaria.
  • Massaggio: esegui pressioni direttamente sui tessuti molli lungo la schiena e in questo modo favorisci la riduzione del dolore avvertito dal paziente, oltre a diminuire la tensione presente lungo la schiena.

Oltre alle tecniche a cui ricorri nel corso della seduta, supporti il paziente in una fase rieducativa della postura, specialmente quando è presente il classico mal di schiena.

Le principali Tecniche del massaggio osteopatico cervicale

Anche il tratto cervicale si presenta molto critico, in quanto spesso soggetto a dolori e disfunzioni di varia natura. In questo tratto puoi intervenire con il trattamento cranio sacrale, estremamente dolce e lento oppure attraverso tecniche fasciali.

Di solito occorrono circa 5 sedute per risolvere un dolore cervicale da torcicollo, postura scorretta, tensione muscolare, colpo di freddo, umidità o da infiammazioni di varia origine.

Anche in questo caso lavori con movimenti dolci e lenti per permettere ai muscoli di decontrarsi. Si inizia a manipolare le zone circostanti il dolore e si procede avvicinandosi sempre più all’area in cui è presente il dolore stesso. La tecnica maggiormente utilizzata in questo caso è quella dell’impastamento, che permette di percepire dove sono presenti eventuali fibre accavallate o tese.

La pressione potrà poi aumentare, man mano che la parte interessata si riscalda, tramite movimenti della mano e dei palmi.

In alcuni casi puoi eseguire manovre con l’avambraccio posato sui trapezi del paziente, in grado di trasmettere una sensazione di sollievo e relax specialmente nella zona che include spalle e braccia.

Dopo aver sciolto la tensione su spalle e braccia, puoi quindi avanzare verso il collo e la nuca, ripartendo con una pressione molto leggera che non eserciti troppo carico sulle vertebre.

In questo caso usi solo le dita con lievi pizzicamenti di indice, medio e pollice. In base alle condizioni del paziente, potrai esercitare dei movimenti di rotazione della testa, sempre che l’infiammazione non procuri un dolore eccessivo da non permettere quest’ultimo movimento.

Le principali Tecniche del massaggio osteopatico addome

Dopo quello alla schiena e quello cervicale, non può non essere menzionato il massaggio osteopatico addome che viene definito anche viscerale, proprio per le aree che va a trattare.

I casi in cui a un paziente puoi applicare la tecnica viscerale, includono problemi come i dolori viscerali, i primi segnali di ernia iatale, il colon irritabile, il gonfiore addominale, le disfunzioni del sonno, o il bruxismo, i problemi intestinali in genere, ecc.

Come fare per svolgere il massaggio osteopatico addome? Puoi lavorare sui tessuti molli in maniera delicata, attraverso tecniche manuali, oppure puoi lavorare sul tessuto connettivo attraverso massaggi fasciali. Inoltre risultano molto efficaci le manipolazioni e le mobilizzazioni a carico degli organi, proprio per ripristinare la mobilità e regolarizzare il drenaggio.

I benefici si avvertono già con le prime manovre, attraverso la regolazione dei processi digestivi, un miglioramento della circolazione e dei dolori, un riequilibrio della pressione addominale.

Ogni seduta dura in media 40 minuti e in alcuni casi potrebbero essere necessarie sessioni con più sedute. Puoi aiutare ulteriormente il paziente, suggerendogli di regolarizzare il regime alimentare e seguire attività motoria con regolarità.

Per quali pazienti si addice il massaggio osteopatico e quando è meglio evitarlo

Per la sua dolcezza e lentezza nella manipolazione questa tecnica si adatta a ogni tipologia di paziente. Tuttavia il massaggio osteopatico in gravidanza va eseguito con particolare delicatezza ma può rappresentare una risorsa molto benefica per la donna, specialmente rispetto al carico sulla schiena, tipico della gravidanza e al miglioramento di molte funzioni fisiologiche, nell’adattamento a cui il corpo è sottoposto nell’arco dei 9 mesi di gestazione.

I leggeri sfioramenti del massaggio osteopatico sui neonati possono altrettanto essere efficaci, nell’aiutare il piccolo a rilassarsi, specialmente durante le ore del sonno o nei momenti di maggiore irrequietezza.

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