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Qualunque sia la tua storia professionale, potresti ritrovarti periodicamente a dover fare i conti con te stesso, traendo un bilancio di quello che hai prodotto, in termini di gratificazioni, competenze, qualità dei servizi offerti.
Se ti trovi ad analizzare il professionista che fino ad ora sei stato, vuol sicuramente dire che sei una persona alla costante ricerca di nuove sperimentazioni, metodologie e tecniche nell’esercizio del suo operato.
Questa sorta di bilancio della propria carriera, breve o lunga che sia, corrisponde a un momento in cui si distingue un bravo operatore, che analizza e valuta il proprio mestiere per crescere, rispetto a chi svolge il lavoro per “tirare fino a fine mese”.
Appartenere alla seconda categoria, significa restare ancorati a competenze non destinate a evolversi e dare frutti nel tempo. Al contrario guardarsi indietro, è un forte segnale di autocritica che ogni bravo professionista dovrebbe fare periodicamente, per migliorarsi sempre.
Se dal bilancio della tua carriera emerge la necessità di cercare qualcosa di nuovo, di dare di più e di modificare tutto quello che si è fatto fino ad ora… beh! Questo è quello che amiamo definire “passione” per il tuo lavoro e per i risultati che ti prefiggi di conseguire, non solo nei confronti di te come operatore ma anche nei confronti dei pazienti con i quali ogni giorno ti rapporti.
Sapersi rinnovare non è da tutti e soprattutto non sempre è facile, ma lasciandoti guidare da chi conosce le dinamiche del tuo lavoro, trovi il giusto sistema per crescere a livello personale e professionale.
Se ti senti pronto a scalare un altro gradino della tua professione e incrementare le tue capacità nella gestione e nel trattamento del paziente, allora sei il benvenuto: questo articolo è cucito su misura per te.
Affronteremo tutto quello che riguarda la manipolazione fasciale cervicale e lombare, cercando di dettagliare in maniera più capillare possibile tutte tecniche che la caratterizzano, partendo dalla spiegazione approfondita della manipolazione afferente, in particolare quando si parla di periferia cervicale e lombare.
Troverai non solo le tecniche, ma i contesti in cui ricorrervi e molto altro. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
Manipolazione fasciale cos’è
La fascia è quella parte di tessuto che aiuta le strutture a legarsi assieme ma contribuisce anche allo scivolamento di queste, in maniera fluida e naturale.
Vi sono differenti tipologie di fascia, che variano in base alla loro posizione e alla funzione che sono chiamate ad assolvere.
È infatti possibile riconoscere le fasce posizionate a livello superficiale e quelle che si localizzano in aree più profonde o anche viscerali.
Prima di soffermarsi sulla fascia lombare e cervicale potrebbe essere utile per te raccogliere qualche informazione in più rispetto alla manipolazione della fascia.
La manipolazione fasciale, cervicale e lombare che sia, consiste in un metodo di massaggio riabilitativo e fisioterapico che aiuta molto concretamente a migliorare il dolore relativo all’apparato locomotore.
Si tratta di una tecnica di manipolazione a cui puoi ricorrere quando il paziente presenta tensioni a livello fisiologico ma anche psicologico e che alterano la regolare funzionalità del sistema muscolare e scheletrico.
Naturalmente per intervenire sul paziente, sono necessarie mani esperte di professionisti preparati che abbiano raggiunto un livello di formazione completo e approfondito. Professionisti che siano in grado di effettuare una anamnesi del paziente accurata e un test per valutare il livello di psicomotricità, tramite palpazione, attraverso cui risalire alla regione su cui si rende necessario intervenire e operare.
Un elemento che caratterizza la manipolazione fasciale è di certo il fatto che, a differenza di altri tipi di massaggio, occorre spostare il fulcro dell’attenzione verso il motore, ovvero la fascia. Quest’ultima consiste nella membrana coinvolta in qualsiasi gesto motorio.
Presente sotto al tessuto cutaneo, essa ricopre sia gli organi che i muscoli. Tra le sue caratteristiche vi è l’elasticità, la cui principale funzione è quella di attutire gli agenti stressogeni psicologici e fisiologici.
Tale membrana connette le varie componenti dell’apparato muscolare ed è un veicolo di trasmissione della forza tra una regione e l’altra del corpo umano.
La manipolazione si pone come obiettivo il recupero dell’equilibrio fisiologico del paziente, attraverso il riconoscimento delle cause a monte del dolore e si pone l’obiettivo di dare uno slancio alla qualità di vita del paziente.
L’approccio della manipolazione fasciale tiene conto dei segnali inviati dal corpo, compresi quelli che originano dall’interno (come quelli a livello degli organi, ad esempio).
Sono innumerevoli segnali, dei quali solo una capacità percettiva spiccata può accorgersi, capacità che nasce dalla sensibilità dell’operatore e dal suo approfondimento in materia di tecniche manipolative.
Non un semplice massaggio tour court, ma una tecnica manipolativa specifica che richiede competenze reali e grande attenzione verso il paziente, nel momento in cui lo tratti con un massaggio connettivale fasciale. I benefici sono chiaramente avvertiti dal paziente, già con le prime sedute, a cominciare dalla riduzione o scomparsa del dolore, al recupero della mobilità e delle funzionalità di muscoli e articolazioni della zona interessata.
In particolare in questa guida l’attenzione è posta sulla manipolazione fasciale cervicale e lombare. Scopriamo di più al riguardo.
Manipolazione fasciale cervicale e manipolazione fasciale malombare: punti in comune e differenze
Entrando più nel dettaglio, troverai tutto quello che c’è da sapere riguardo alla manipolazione fasciale cervicale e alla manipolazione fasciale lombare.
La manipolazione fasciale lombare entra in gioco quando il paziente sia alla ricerca di un trattamento conservativo, finalizzato alla riduzione o eliminazione del dolore localizzato nella zona lombare.
La zona lombare è spesso sottoposta a sforzi e carichi di stress che a lungo andare finiscono per influire sulla buona salute della fascia lombare stessa. È infatti necessario aiutare il paziente non solo nel recupero in tempi brevi ma anche nel suggerirgli un programma di rinforzo della muscolatura lombare, in modo da scaricare in maniera corretta ed uniforme la pressione esercitata sulle strutture vertebrali e sui dischi.
Ne gioveranno l’equilibrio e la stabilità della colonna lombare, attraverso una corretta redistribuzione del carico di pressione.
Massaggio miofasciale lombare: a quali zone si riferisce?
Innanzitutto la colonna lombare è quella parte formata da 5 vertebre, a cui spetta il gravoso compito di sostenere il peso maggiore. In questo tratto il corpo vertebrale è più voluminoso che nella parte superiore e la sua forma crea una incurvatura, che attutisce gli urti ed è fondamentale per la locomozione.
La sua particolare conformazione permette un agevole movimento di flessione e estensione, di inclinazione e in parte di rotazione. La rotazione è comunque minima, pertanto ne consegue che la manipolazione si esegue principalmente in rotazione.
La regione anatomica lombare è spesso soggetta a lombalgie, proprio a causa della sua funzione che la espone a sollecitazioni continue, talvolta al carico al di pesi importanti e, inoltre, rappresenta un punto focale per il quale possono passare problemi fasciali, contratture a livello muscolare, disfunzioni dell’anca, discopatie, alterazioni articolari, problemi di stabilità e locomotori e molto altro.
Per questo motivo è necessario il supporto di una figura professionale competente e capace di far fronte alle tante variabili che concorrono a ridurre l’equilibrio funzionale di questa regione.
Conoscendo a fondo tutti i dettagli e le correlazioni che coinvolgono la fascia lombare, puoi essere di vero aiuto per il paziente che ricorre al tuo trattamento, come nel caso del massaggio mio fasciale lombare.
Massaggio miofasciale cervicale: a quali zone si riferisce?
Altra zona particolarmente importante e sensibile è quella della fascia cervicale. Si tratta infatti di una regione molto delicata attraverso la quale passano e si intersecano più sistemi:
- Il sistema gastrico
- Il sistema respiratorio
- Il rachide cervicale
Qualsiasi disfunzione o rottura dell’equilibrio in questa area comporta una serie di sintomi evidenti che qualcosa sta accadendo e che qualche disarmonia si sta verificando.
Sintomi come la faringite, la perdita di equilibrio, la cervicalgia, i problemi legati alla masticazione, i disturbi della vista, il senso di vertigini, la disfonia e altri, possono dirci molto dello stato di salute della zona cervicale e fanno accendere un campanello di allarme su come intervenire.
La fascia cervicale può essere suddivisa in tre parti: superficiale, fascia cervicale media e fascia cervicale profonda.
La fascia cervicale superficiale avvolge i muscoli sternocleidomastoidei. La parte superiore potrebbe essere identificata con la mandibola e prosegue lungo le fasce masseterina e parotidea. Sulla parte posteriore, invece, abbraccia il tratto mastoideo, la linea della nuca superiore e la parte occipitale esterna. Il confine inferiore della fascia cervicale superficiale è delimitato dallo sterno, dalla zona anteriore della clavicola, dall’acromion e dalla parte posteriore della spina della scapola.
La fascia cervicale media ha una sorta di forma a triangolo e si pone tra i muscoli omoioidei e l’osso ioide. Inoltre è delimitata dallo sterno e dalle ossa del cingolo toracico.
La fascia cervicale profonda si posiziona intorno ai muscoli prevertebrali, sulle vertebre cervicali e sulle prime vertebre toraciche. La si può immaginare con una forma quadrata, delimitata da quattro margini. Quello superiore coincide con la base dell’osso occipitale, quello inferiore con il mediastino posteriore, quelli laterali con i tubercoli anteriori delle vertebre cervicali. La zona posteriore si interfaccia con l’esofago, la faringe, e tutta la vascolarizzazione del collo.
Infine si può prendere in considerazione anche la fascia carotidea che include fasci nervosi e percorre la vena giugulare interna, il nervo vago e i linfonodi cervicali
In cosa consiste il massaggio miofasciale lombare e in che modo va eseguito
Il massaggio miofasciale lombare mira ad aiutare il paziente attraverso tre possibili strade, in accompagnamento al trattamento manipolativo. Nella fattispecie le tre strategie a cui puoi ricorrere possono essere le seguenti:
- Mobilizzazione attiva
- Stretching
- Stabilità, conosciuta anche come core stability
Nel primo caso, si parla di mobilizzazione attiva quando cerchi di aiutare il paziente a recuperare l’elasticità dei muscoli e dei legamenti, irrigiditi dalla limitazione dei movimenti a causa dei dolori lombari. Infatti un paziente che sia dolorante tende a ridurre la sua capacità motoria, per evitare il dolore nella schiena. Le strutture di legamenti e muscoli perdono, appunto, in elasticità e necessitano di esercizi specifici per il recupero della mobilizzazione attiva.
Quando si parla di stretching invece, si interviene sul paziente che è in uno stato di sofferenza, a causa di movimenti bruschi, per esempio, che infiammano i fasci nervosi e i muscoli. Il massaggio lombare in tali casi è molto dolce ed è accompagnato da una respirazione lenta e calma.
Infine la stabilità, detta anche core stability, che mira a ripristinare l’equilibrio muscolare della zona lombare, al fine di garantire il recupero delle funzionalità motorie. Ai muscoli infatti compete il movimento e la stabilizzazione delle varie parti del nostro corpo. Qualsiasi movimento si compia, esso dipende dallo stato del complesso di muscoli posti nella zona lombare, in quella addominale e nella zona delle anche.
Movimenti di piedi, braccia e di ogni altra regione del corpo umano, dipendono di fatto dall’interazione con i muscoli della regione lombare. Per tale ragione è necessario che sia in perfetto stato.
Un massaggio fasciale lombare consiste nell’esecuzione di tecniche differenti che puntano a alleviare il dolore articolare e quello muscolare. Un massaggio miofasciale può allentare le tensioni muscolari e dare tono ai tessuti. Ne consegue sollievo anche a livello emotivo per il paziente che ricorre alla tua manipolazione. Il benessere mentale inoltre è foriero di una maggiore produzione di endorfine, le quali concorrono a ridurre il dolore.
In cosa consiste il massaggio miofasciale cervicale e in che modo va eseguito
Il massaggio miofasciale cervicale, alla stessa stregua di quello lombare, è un lavoro che si svolge in una zona alquanto delicata e complessa e per tale ragione richiede un livello di attenzione massimo, una grande preparazione e, logicamente, anche una spiccata sensibilità ai bisogni e alle condizioni del paziente.
Non va trascurata la grande incidenza di cervicalgie e di dolori alla fascia cervicale che sono tanto frequenti e diffusi, quanto delicati da trattare. Data la zona, la manipolazione richiede il ricorso alle dita e ai polpastrelli in modo da garantire al paziente una maggiore delicatezza nel corso del trattamento.
La diagnosi eseguita dovrebbe evidenziare tensioni da parte del paziente, nell’area interessata; dolore nei movimenti di estensione del capo, tanto da limitarne la mobilità; disturbi o dolori anche nel movimento di flessione dell’anca.
In questi casi la risposta è la manipolazione con il massaggio miofasciale cervicale che aiuta a ridurre o risolvere del tutto le tensioni cervicali.
La manipolazione entra a stretto contatto con il tessuto connettivo e con la fascia posta intorno alla regione del collo. Movimenti oscillatori e leggere pressioni si alternano con dolcezza, senza mai perdere il contatto con la pelle del paziente.
Metodi di manipolazione fasciale cervicale e lombare
Il trattamento miofasciale lombare e il trattamento miofasciale cervicale si basano sull’efficacia della fisioterapia in quanto capace di ridurre i tempi necessari al paziente per recuperare e per ritrovare equilibrio e stabilità.
Ovviamente, di supporto alla manipolazione fasciale cervicale e lombare è necessario che vi siano una serie di accorgimenti da parte del paziente, che lo aiutano a rafforzare i benefici ricevuti dal tuo operato.
La manipolazione fasciale lombare e cervicale è dunque una tecnica manipolativa che si svolge con metodologie specifiche. Fra le tante, non si può non riferirsi al metodo Stecco. Consiste in una tecnica di manipolazione particolarmente efficace quando urgono trattamenti riabilitativi post traumatici che riguardano l’apparato locomotore.
Il metodo Stecco utilizza polpastrelli e gomiti per andare a fondo del tessuto connettivo. Quest’ultimo, come di sicuro saprai, sebbene elastico e flessibile, può comunque risentire quando viene sottoposto a eventi traumatici particolarmente intensi o continuativi.
Con la manipolazione fasciale si eseguono pressioni a ritmi intervallati di circa 10 minuti. Attraverso la pressione la fascia si riscalda, diventando più scorrevole. Tale scorrevolezza favorisce la fluidità tra i muscoli e le fibre muscolari e lentamente la situazione clinica del paziente rientra nella normalità. La pressione esercitata dipende anche dal livello di tolleranza del paziente nei confronti del dolore.
Per tale ragione è molto importante conseguire un livello di preparazione tale da metterti in grado di sapere riconoscere l’area interessata, in maniera da poter intervenire con tempismo e precisione, per ottenere risultati efficaci nel minor tempo possibile.
Per individuare e localizzare la zona su cui intervenire viene eseguita una diagnosi che si basa su alcuni movimenti richiesti al paziente e da eseguire laddove lamenta il dolore. Dalla sua capacità di eseguire tali movimenti, potrai riconoscere la fascia interessata e iniziare a lavorare su di essa.
È importante, al termine di ogni sessione di massaggio, supportare il paziente durante il periodo tra una sessione l’altra. Suggerendo esercizi da eseguire per conto proprio, lo aiuterà a mantenere nel tempo gli effetti benefici della manipolazione da te svolta; ma anche a limitare l’insorgenza del dolore nel tempo.
Un piano programmato in cui si alternino sedute di manipolazione, con il tuo intervento esperto, con sessioni di mantenimento, eseguite dal paziente quando è a casa, proverà non solo la tua professionalità ma anche la duratura efficacia del trattamento sul medio e lungo termine.
Al termine della sessione le tensioni vengono allentate, il paziente recupera tono e flessibilità e il dolore tende a scomparire del tutto.
Manipolazione fasciale cervicale e lombare: ricapitoliamo
La manipolazione fasciale è dunque una tecnica molto efficace che interviene proprio sulla fascia, ovvero sul tessuto composto da fibre e che avvolge muscoli, gruppi di muscoli, vasi sanguigni e nervi.
Con la manipolazione miofasciale è possibile porre rimedio a condizioni particolari del paziente, quali eventi traumatici, condizioni fisiche o emotive, infiammazioni di vario livello o posture scorrette che generano danni a livello della fascia e dolori per il paziente.
Uno degli aspetti più innovativi della tecnica di manipolazione fasciale consiste nel fatto che si concentri non sulle articolazioni ma, appunto, sulla fascia che rappresenta uno dei punti nevralgici per il corretto movimento delle articolazioni. Non a caso la fascia viene considerata di grande importanza per il suo compito di coordinare le fibre muscolari e non a caso si parla di centri di coordinazione.
I centri di coordinazione sono preposti a coordinare i movimenti articolari. La densificazione di tali centri genera un dolore riflesso nell’articolazione.
Quando si parla di densificazione si intende lo stato in cui la membrana si presenta con elasticità ridotta, condizionando la mobilità muscolare.
In parole povere è quella sensazione di irrigidimento muscolare che il paziente avverte quando ci si risveglia al mattino. Questa condizione dipende dall’articolazione che potrebbe essersi mossa in maniera innaturale, con conseguente irrigidimento e dolore.
Il problema non origina quindi dall’articolazione ma proprio dalla fascia. La densificazione crea un eccesso di neocollagene rilasciato dalla fascia per far fronte alle lesioni causate da:
- Traumi
- Sollecitazioni eccessive a livello meccanico
- Sollecitazioni eccessive a livello chimico
L’organismo reagisce in maniera naturale per preservare l’equilibrio fisiologico ma inevitabilmente si creano condizioni di dolore e alterazioni sia dal punto di vista della funzionalità, che dal punto di vista della struttura.
Grazie all’utilizzo di polpastrelli, gomiti e di manovre specifiche eseguite da mani esperte, è possibile restituire al paziente benessere e comfort e questo metodo può essere un intervento risolutivo a cui puoi ricorrere da professionista del settore, in grado di ridare al paziente uno standard qualitativo elevato e che duri nel tempo.
Il massaggio miofasciale rappresenta la soluzione ideale, soprattutto se svolta con competenza e professionalità, e se abbinata alla tua capacità di individuare tempistiche, modalità e casi in cui ricorrervi.
La manipolazione fasciale ha delle grandi potenzialità, solo se utilizzata in maniera adeguata, in base ai pazienti e alle condizioni cliniche in cui versano quando si rivolgono a te.
Complesso ma non complicato, efficace e fragile allo stesso tempo: una sintesi di capacità che solo un attento professionista, esperto nel trattamento fasciale e guidato dalla passione e dalla voglia di crescere professionalmente e di dare qualcosa in più ai propri pazienti, può offrire.
Siamo sicuri che questa piccola guida è solo il punto di partenza verso un percorso che ti porterà a seguire la tua passione e che farà di te un professionista esperto e capace nella esecuzione delle tecniche che riguardano la manipolazione fasciale cervicale e lombare. Buon percorso dunque e non dimenticare mai la passione, guida e faro di ogni strada si decida di intraprendere. Oggi e domani, nel corso della tua carriera.