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Questa tecnica manipolativa permette di trattare i tessuti molli traumatizzati per ristabilirne l’elasticità e la mobilità e impedire la formazione di tessuto cicatriziale. Produce anche iperemia locale per diminuire il dolore.

Si riesce ad evitare che nel tessuto leso possa avvenire un’infiammazione che si auto-perpetua.

Il massaggio profondo trasverso deve arrivare al punto del dolore o della lesione cercando di non interessare il tessuto sano vicino e anche per questo è una delle tecniche utilizzate nel massaggio sportivo.

Praticamente il fisioterapista deve posizionare il dito sul punto esatto della zona interessata premendo e frizionando con un movimento perpendicolare alla posizione delle fibre, col risultato di rompere o inibire la formazione di un tessuto fibroso cicatriziale.

Oltre questa frizione trasversale si può usare anche quella circolare prendendo la parte interessata col pollice da un lato e l’indice dall’altro facendo pressione in modo circolare.

Nei vecchi traumi dove già si è formata una cicatrice fibrosa, bisogna intervenire frizionando in maniera energica e prolungata.

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Questo è il massaggio classico che, praticato con cura, allevia subito il dolore producendo iperemia locale, evita l’infiammazione del tessuto danneggiato, previene le aderenze e aiuta la formazione di una cicatrizzazione funzionale.

Particolare importanza ha lo stimolo dei meccanorecettori che inibiscono la trasmissione del dolore.

La rilevanza di questa terapia sta nell’intervenire immediatamente sulle lesioni tendinee, muscolari o legamentose in quanto l’immobilità assoluta rallenta la guarigione, forma molte aderenze e cronicizza la lesione.

Il massaggio trasverso profondo non è indicato nei processi infiammatori acuti dei tessuti molli, nell’artrite reumatoide, nelle dermatosi e nei pazienti emofilici. Questo tipo di massaggio, come abbiamo già detto è una delle tecniche utilizzate nel massaggio sportivo, specialmente nel calcio, a seguito degli infortuni frequenti ai muscoli delle gambe.

Massaggio trasverso profondo tendine d’Achille

Pur essendo la struttura del nostro corpo molto forte, a volte può subire alterazioni o lesioni.

Un esempio frequente, specie nello sport, è la lesione del tendine d’Achille. Esso è il tendine più grosso e più robusto del corpo umano importante per la deambulazione, la corsa, il salto. Esso si trova nella parte superiore del calcagno ed unisce i muscoli del polpaccio al suddetto calcagno.

 Sottoporre questo tendine, che collega i muscoli del polpaccio e il calcagno, ad una attività stressante e troppo dura, fa aumentare la possibilità che si infiammi o si lesioni. Il sintomo immediato è il dolore sulla zona del tallone, a metà del tendine o sulla parte muscolare.

Le tendinopatie microtraumatiche del tendine di Achille sono lesioni da sovraccarico funzionale e ne possono causare la rottura parziale o completa.

Il colpo alla caviglia, lo schiocco e dolore acuto nella zona del tendine e del polpaccio, ematoma e gonfiore sulla caviglia,  sono i sintomi più chiari.

Fare presto una diagnosi è importante: si può fare la prova di rimanere in equilibrio sulla gamba interessata e sollevare il tallone, oppure fare un balzo in avanti.

Per escludere la rottura del tendine si effettua lo Squeeze test: si comprime come una pinza il polpaccio; la flessione plantare che ne scaturisce dimostr la continuità strutturale del trendine.        

Se il trauma viene sottovalutato si peggiora la situazione, mentre esami diagnostici possono individuare  una situazione critica come l’infiammazione del tendine d’achille e prevenire la rottura.

Qui interviene il fisioterapista coi suoi trattamenti di massaggio rivolti a rigenerare il tessuto.

Il massaggio agisce in maniera rapida e attenta,  aiuta a rompere il tessuto cicatriziale e stimola il flusso sanguigno.

Si effettua passando tutta la mano, le estremità delle dita o la parte dorsale delle falangi, con il pugno chiuso sulla zona interessata.

L’olio che si usa si distribuisce uniformemente su tutto il polpaccio e tra tendine e muscolo, riscaldando bene il tessuto.

Un altro trattamento si effettua con la mobilizzazione inversa: si fa una pressione sul tendine con l’indice di una mano e il pollice dell’altra fino a sentirlo muovere da un lato all’altro.

Particolare importanza ha la tecnica delle frizioni. Frizioni a croce  premendo, dai due ai cinque minuti, con due dita trasversalmente il tendine, e frizioni circolari mettendo un dito su ciascun lato del tendine  con una pressione circolare per cinque minuti. Il tendine deve sentirsi sotto le dita.

Il dolore prodotto fa parte dei buoni risultati.

Massaggio trasverso profondo bicipite femorale

Il bicipite femorale è uno dei tre muscoli della regione posteriore della coscia e fa parte dei muscoli ischiocrurali necessari a chi fa sport o corre perché permettono scatti improvvisi, decelerazioni, e repentini cambi di ritmo.

Il bicipite femorale è uno fra i più soggetti a stiramenti, contratture e le lesioni che ne derivano si ripetono molto facilmente.

Nell’attività quotidiana certi movimenti li ripetiamo una infinità di volte: saliamo le scale, alziamo la spesa, entriamo in macchina; i muscoli ischiocrurali, se non adeguatamente sviluppati e allenati, possono essere soggetti a stiramenti, contratture e lesioni.

Negli gli sport dove son richiesti scatti ripetuti una delle eventualità più frequenti è lo stiramento del bicipite femorale che produce un allungamento dell fibre muscolari .Esso produce dolore acuto e localizzato, ematoma e difficoltà nel camminare.

La fase acuta dello stiramento al bicipite femorale  dura da 2 ai 5 giorni; occorre riposo dall’attività sportiva , ghiaccio per limitare l’infiammazione. Ma per accelerare il recupero, al riposo si devono abbinare i massaggi che permettono di allungare la muscolatura e l’afflusso di sangue ai muscoli.

La fisioterapia ha lo scopo di velocizzare il processo riparativo, limitare il dolore e ridurre l’infiammazione.

Il massaggio se effettuato bene produce ossigenazione, diminuisce la contrattura muscolare legata al dolore e migliora l’elasticità della cicatrice.

Mediante terapia manuale si ammorbidisce la parte interessata rendendola elastica  per non esporla al rischio di una fibrosi muscolare.

Al termine dei trattamenti, prima di ricominciare l’attività sportiva, occorre curare la recidiva adottando lo streching e sedute di rieducazione posturale non dimenticando di insistere sul recupero del tono muscolare perduto e sulla propriocettività.

Massaggio trasverso profondo quadricipite

Il quadricipite femorale è il muscolo più importante della coscia e il muscolo più grande del corpo.

Si compone di quattro capi aventi origini diverse in differenti punti del bacino: pur essendo indipendenti terminano in un grosso tendine innestato sulla rotula.

Il quadricipite flette la gamba rispetto alla coscia come chi deve calciare un pallone.

Un dolore al quadricipite che compare durante la corsa può essere legato sia  direttamente a questo muscolo sia a strutture ad esso correlate: femore, anca, tendini.

Occorre dare la giusta dimensione a qualsiasi segnale  e riconoscerne la gravità : se il dolore giunge rapidamente e raggiunge una considerevole intensità, se non passa e tende a peggiorare occorre fermarsi e rivolgersi al medico.

La contrattura muscolare in genere capita durante la corsa ed è una reazione di difesa del muscolo ad una sollecitazione eccessiva. Le fibre muscolari, stirate oltre il limite si irrigidiscono per evitare altri danni.

La contrattura è il più lieve dei disturbi a carico del muscolo e, appena si ha dolore, si può intervenire con applicazioni di ghiaccio spry. Successivamente possono essere utili  impacchi caldi per sciogliere la rigidità.

Lo stiramento, invece, avviene per una sollecitazione da trazione che supera la resistenza di un numero limitato di fibre: fra i vari muscoli dell’arto inferiore, il quadricipite è quello più soggetto.

Lo strappo, infine, è una patologia grave del muscolo con la lacerazione vera e propria del muscolo. A volte la violenza della lesione può formare un ematoma  che si riduce applicando il ghiaccio.

Anche in questo caso, non basta la bendatura elastica che ne facilita la guarigione, ma occorre l’intervento del fisioterapista.

Il massaggio, come per le altre patologie, è indispensabile, oltre per intervenire sul dolore,  per limitare il rischio di formazioni di cicatrici che potrebbero indebolire la struttura muscolare e la sua funzionalità.

Il trattamento più indicato è quello  di una manipolazione muscolare su tutto l’arto inferiore per sciogliere le rigidità e le aderenze nel tessuto connettivo.

Il massaggio trasverso profondo aiuta a sciogliere le aderenze nel muscolo e agisce nella direzione opposta alla direzione del muscolo.

Massaggio trasverso profondo piriforme

Il muscolo piriforme è un muscolo sottile simile ad un triangolo che parte dall’osso sacro.

Molte volte il dolore localizzato in un’area del gluteo può essere confuso col dolore al nervo sciatico ed invece riguarda il muscolo piriforme. Esso si trova nella zona glutea ed unisce la faccia interna pelvica dell’osso sacro al femore.

Il ruolo che svolge dipende da quale struttura coinvolge: bacino, anca, femore.

Si può dire che questo muscolo stabilizza fortemente l’anca.

La sindrome del piriforme è da ricercarsi in una contrattura del muscolo piriforme che irrita il nervo sciatico facendola confondere con la falsa sciatica.

Il dolore al gluteo può coinvolgere l’area lombare oppure la parte laterale della coscia, della gamba e arrivare fino al piede.

La cura mette a dura prova il Fisioterapista che deve subito porre attenzione al trauma diretto che può allungare eccessivamente il muscolo.

Il trattamento è la manipolazione articolare, vertebrale volte a riallineare il bacino e il tratto lombare.

L’intervento di mobilizzazione la colonna elimina una prima fase infiammatoria.  

Massaggio trasverso profondo pubalgia

La pubalgia è una condizione di dolore nell’atleta di alcune discipline sportive, localizzata nella zona dell’osso pubico.

I calciatori sono tra coloro che sono più a rischio: tale dolore avviene  nel gesto di calciare con forza, ma la causa principale è il sovraccarico funzionale a cui si sottopone l’atleta.

Vari, comunque, sono gli sport dove si riscontra questa patrologia: nel tennis come nel calcio e nel rugby, il sovrappeso è un fattore di rischio importante, nell’ attività di  palestra  l’uso di pesi eccessivi con movimenti a strappo e il ripetersi  in esercizi per muscoli delle cosce, possono causare infiammazione nella zona pubica.

La prima cosa da fare in situazioni di pubalgia è la messa a riposo e l’utilizzo del ghiaccio.

Il massaggio trasverso profondo è utile in caso di lesione localizzata nella zona dove le fibre dei tendini si uniscono con la parte esterna dell’osso. Occorre riequilibrare le tensioni muscolari  a livello del bacino, del rachide lombare  e degli arti inferiori.

La terapia manuale deve porre molta importanza alla normalizzazione delle articolazioni sacro-iliache, e alla rieducazione posturale.

Vale la pena ricordare che la pubalgia non è una patologia ma una sindrome, cioè un insieme di fattori che causano il dolore. Massimo impegno pertanto nella sua diagnosi in quanto a volte è dovuta ad un’ernia inguinale e allora si ricorre all’intervento chirurgico.

La riabilitazione della pubalgia rimane complessa  in quanto occorre lavorare sui muscoli addominali e degli adduttori cercando di far recuperare  l’autonomia della zona inguinale e l’armonia di tutto l’arto.

 Con la terapia di recupero, fatta sempre sotto la soglia del dolore, se si riesce a trovare l’equilibrio nella zona dell’anca si riduranno i sintomi e si recupera la prestazione.  

Massaggio trasverso profondo per epicondilite

L’epincondilite è una sindrome dolorosa localizzata all’esterno del gomito. Può essere collegata a volte a piccoli traumi dei tendini dei muscoli estensori del polso e della mano in corrispondenza dell’epicondilo.

Tutto ciò può avvenire per una scorretta sollecitazione e sovraccarico funzionale sia per lavoro che per  sport : ecco il gomito del tennista.

L’epincondilite mediale si manifesta  col dolore sulla parte interna del gomito interessando i muscoli dei tendini flessori del  carpo  e della mano.

Il movimento di rotazione del polso, sollevare i pesi fanno entrare nelle categorie a rischio di questa patologia dattilografi, idraulici, imbianchini, barbieri, muratori, meccanici…

Il dolore si evidenzia subito nella regione esterna del gomito anche facendo gesti comuni cole girare una chiave, stringere la mano ecc. con una possibile sensazione di debolezza del braccio. La cura è  sicuramente  conservativa,  e la fisioterapia assume  un ruolo primario.

L’approccio immediato è quello di ridurre il dolore e l’infiammazione a livello muscolare inizialmente col riposo e l’applicazione della borsa del ghiaccio, in seguito con il massaggio trasverso profondo sulle inserzioni tendinee dei muscoli coinvolti.

Massaggio trasverso profondo fascite plantare

La fascite  plantare è un’infiammazione della fascia plantare che si manifesta con un dolore molto intenso che va dal centro del tallone fino alle dita e alla parte posteriore della gamba.

La fascite può verificarsi in attività di corsa, salti o marcia.

Altra causa può essere la pronazione dell’articolazione sotto-astragalica, piede piatto, rigidità del tendine di achille, uso di calzature poco adatte o vecchie, prolungata stazione eretta.

Indispensabile l’intervento del fisioterapista e ricorrere al massaggio trasverso profondo.

Se praticato da mani esperte,  si riesce a stimolare subito la risposta al rilassamento nonché i recettori sensoriali della cute e sottocute.

Si riduce sensibilmente la tensione muscolare e migliora la circolazione nonché la mobilità e la flessibilità dell’articolazione.

Affidarsi  agli antinfiammatori non è consigliato poiché essi asciugano le fibre riducendone l’elasticità.

Il massaggio, invece, raggiunge le fibre con tocchi morbidi riducendone la contrazione e favorendo l’allungamento.

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