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La pratica della riflessologia in generale è sempre più riconosciuta come efficace e riscuote un successo crescente, tanto da aver dato luogo a diverse specializzazioni o branche con cui applicarla, quali ad esempio la riflessologia plantare oppure la riflessologia della mano (conosciuta anche come palmare).

È su quest’ultima in particolare che ci soffermeremo in questo momento, data anche la minore diffusione di informazioni che puoi trovare e l’importanza che comunque riveste anche tale metodologia di manipolazione.

Perciò, se sei un massaggiatore e vuoi apprendere maggiori nozioni relative alla riflessologia della mano, alla mappa, alle caratteristiche e agli obiettivi che essa si prefigge, troverai una serie di informazioni a tal riguardo che potranno esserti di grande aiuto nell’esercizio del tuo lavoro. 

Abbiamo cercato di descrivere in maniera completa tutto quello che gravita intorno a questa branca della riflessologia, attraverso una descrizione dei suoi benefici, una indicazione chiara della mappa zonale della mano, un elenco abbastanza completo dei casi in cui puoi ricorrervi. 

Naturalmente non abbiamo dimenticato di indicarti la tecnica da usare, nel momento in cui decidi di lavorare su un paziente per il quale ritieni che la riflessologia della mano sia la soluzione giusta per favorire il ripristino delle energie vitali (approfondiremo anche questo aspetto), e il recupero del suo benessere.

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La storia della riflessologia della mano dalle origini fino ai tempi moderni 

Come per la riflessologia del piede, o plantare, anche la riflessologia della mano vanta origini molto antiche. Bisogna risalire infatti ad alcuni millenni fa in Cina, dove fu messa a punto e poi diffusa fino in India e nell’antico Egitto. 

Le basi della riflessologia si fondano su una visione olistica secondo la quale il corpo umano è un insieme di energie in armonia fra loro che, se allineate, creano uno stato di benessere a livello mentale e fisico. Al contrario, quando l’equilibrio energetico viene a mancare, l’armonia viene a rompersi e occorre rimettere in moto le energie, affinchè il loro corso sia fluido e scorrevole. 

A tal proposito la riflessologia della mano lavora su punti specifici, che hanno riflessi estesi a tutto il corpo, esattamente come nel caso della riflessologia del piede. Come vedrai fra poco, con la riflessologia della mano, il dorso è il punto principale su cui intervenire nelle tecniche di manipolazione, perché è lì che sono concentrate le maggiori connessioni con organi e apparati.

Vediamo dunque in che modo intervenire sul paziente e in quali casi è opportuno ritenere tale pratica come la più efficace. Scoprirai a breve, quindi, i punti riflessi della mano e la metodologia di intervento.

Cosa è necessario sapere, quando decidi di ricorrere alla riflessologia della mano

La riflessologia della mano si basa sul concetto che nella mano sono presenti le connessioni con tutti gli apparati e gli organi del corpo umano. Quindi per ogni punto posto sul dorso e sul palmo delle mani, troverai delle corrispondenze che si riflettono con tutte le zone dell’organismo.

In altre parole i punti riflessi della mano, opportunamente lavorati, esercitano delle conseguenze e delle reazioni su quelle parti del corpo che presentano alterazioni o disfunzioni. 

Il paziente che dimostra carenze o disturbi è un paziente per cui il flusso energetico è stato interrotto. La riflessologia della mano, secondo una visione olistica, aiuterà tale paziente a ripristinare gli equilibri e ritrovare l’armonia, grazie all’azione su punti specifici della mano.

Sul palmo e sul dorso sono concentrate tutte le corrispondenze, secondo collegamenti fra i punti mappati e gli organi del corpo. 

Di solito si lavora con il pollice che si dirige sia ai lati che per la lunghezza della mano, quando si tratta di lavorare sul dorso; mentre se intervieni sul palmo, utilizzerai prevalentemente il pollice con movimenti circolari. 

I movimenti seguono una tecnica di digitopressione, lenta ma decisa e viene esercitata una certa energia in modo da stimolare le aree di interesse. Se lavori sulla mano destra compi movimenti in senso orario, mentre se lavori sulla mano sinistra del paziente, allora procedi seguendo il senso anti orario. 

Scopri con la mappa della mano la riflessologia e le corrispondenze con tutto il corpo

Ormai lo sai già che nell’eseguire la pratica della riflessologia della mano, puoi fare riferimento alla mappa dei punti riflessi che partono dalla mano stessa e si estendono a tutte le zone del corpo. Nella mano tali punti sono molto ravvicinati, pertanto conoscere a fondo la mappa è fondamentale. 

Per fare alcuni esempi, sul solo dorso della mano sono presenti i riflessi con la laringe, la gola, il naso, i denti e la bocca, l’inguine, le tube uterine, il seno, i bronchi, la trachea. 

Se prendiamo invece come esempio il palmo della mano, allora potrai lavorare sulle corrispondenze con il fegato, il pancreas, il duodeno, il diaframma, la testa, comprese le ghiandole e gli organi che ne fanno parte, la spalla, il braccio, le vertebre, la schiena, la tiroide, la milza, il cuore, il retto, l’appendice, l’intestino, il colon, la cistifellea.

I seni nasali, ad esempio, potranno essere sollecitati attraverso la digitopressione nell’area che va dal pollice al mignolo, attraversando tutte le punte delle dita. La testa ha corrispondenza nel punto della mano che include la seconda falange del pollice; oppure per citarne altri, gli occhi potranno essere stimolati lavorando con la base dell’indice e del medio, incluse le rispettive falangi.

Molti altri organi possono essere raggiunti, se parti lavorando il polso e percorrendo la mano fino alla base delle dita.

Una roteazione delicata ma decisa del polso permette di arrivare fino al nervo sciatico, e va eseguita quando il paziente lamenta dolore o una infiammazione.

Alla parte esterna della mano di sinistra, corrisponde il cuore mentre la stessa zona della mano destra ha corrispondenza con il fegato. 

Per fare altri esempi, potremmo dire che le orecchie trovano corrispondenza con le falangi e con la base dell’anulare e del mignolo. 

Questo può aiutarti a capire la connessione dei punti della mano con tutti gli apparati del corpo umano ma anche a comprendere l’importanza della conoscenza della mano e della precisione necessaria, nel compiere i movimenti giusti nel posto giusto.

La mano in tutta la sua estensione ha dunque corrispondenze esattamente come accade con i piedi (in questo caso si parla ovviamente di riflessologia del piede).

Un riferimento generale potrebbe essere il fatto che gli organi posti a sinistra nel corpo umano hanno riflessi sulla mano sinistra e al contrario la metà destra del corpo ha connessioni sulla mano destra. 

Quando è il caso di ricorrere alla riflessologia della mano

L’approccio della riflessologia della mano non è invasivo, come hai potuto intuire, sebbene richieda grande precisione nell’esecuzione delle manovre. I casi in cui ricorrervi sono davvero tanti, perché grazie alla riflessologia della mano, ansia, mal di testa, cervicalgie, dolori alla schiena, possono essere risolti con le giuste tecniche. 

Anche stati infiammatori con la riflessologia della mano (il mal di gola ad esempio) possono essere migliorati o addirittura risolti con poche sedute. 

Si tratta dunque di una pratica da usare anche con frequenza, non avendo particolari controindicazioni. Con pazienti che presentano problemi con il sistema linfatico o che hanno disfunzioni varie puoi tranquillamente ricorrere alla riflessologia della mano, una volta che ne avrai conosciute le caratteristiche principali e imparato la mappa dei punti riflessi. 

Riconoscere il paziente giusto su cui eseguire la riflessologia della mano

La riflessologia della mano è molto simile a quella relativa al piede, pertanto potresti all’inizio avere qualche difficoltà nel decidere se ricorrere all’una o all’altra. 

Vi sono diverse considerazioni che puoi fare, per stabilire quale delle due sia più indicata per il tuo paziente e che, una volta conosciute, ti permettono di decidere il piano di trattamento migliore in maniera facile e veloce. 

Come prima cosa potresti riuscire a identificare sulla mano con maggiore facilità i punti critici, in particolar modo se hai un paziente che ha una forte sensibilità ai piedi. Potrai dunque riuscire a studiare i punti della mano in maniera più approfondita rispetto a quelli del piede. 

La riflessologia della mano può essere la soluzione ideale anche quando ad esempio, il paziente presenta traumi o lesioni che non permettono di lavorare sul piede, anche solo per identificare le tensioni. In tal caso ricorrere alla mano risulta la soluzione più pratica e altrettanto efficace. 

Altro particolare da non trascurare consiste nel fatto che al trattamento che il paziente riceve da te, egli può associare l’auto trattamento, come continuazione delle tue manipolazioni. Questo si traduce in maggiore efficacia nel trattamento e nella possibilità di raggiungere i risultati sperati nel minor tempo possibile. 

Ora che conosci tutti i vantaggi, i risultati che puoi ottenere e le peculiarità della riflessologia della mano, puoi facilmente comprendere anche perché si tratta di una pratica sempre più diffusa. Da non sottovalutare anche il fatto che sia un metodo non invasivo in grado comunque di raggiungere ottimi risultati.

Sebbene non sia una tecnica complicata, richiede comunque una approfondita preparazione e una accurata conoscenza della mappa dei punti, che ti aiuta a individuare in quali aree intervenire, in base ai sintomi presentati dal paziente. La competenza, anche in questo caso, è un elemento chiave da cui non si può prescindere. 

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