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Test di Phalen, di che si tratta? Lo avrai sentito nominare da qualche collega o forse ti è stato addirittura richiesto da pazienti e ti sei sentito deficitario nel non sapere esattamente come si svolga e in cosa consista.

Se è cosi, questo è un giorno giusto per te: troverai qui ogni informazione riguardo alla manovra di Phalen. Passiamo in rassegna nei prossimi paragrafi tutti i dettagli che riguardano tunnel carpale e test di Phalen, in modo che al termine tu possa avere le idee più chiare riguardo ai casi in cui eseguire il test, le caratteristiche di chi soffre della sindrome e tutte le altre definizioni che possono tornare utili, nell’esercizio della tua professione.

Che tu sia già un professionista o ambisca a diventarlo, di sicuro troverai interessanti spunti, che non solo accresceranno le tue competenze di operatore, ma che ti aiuteranno a raccogliere consensi e gratificazioni nel tuo lavoro, che svolgi con passione e dedizione.

È infatti a persone come te che ci rivolgiamo, perché sappiamo quanto sia importante offrire servizi altamente performanti, che ti distinguano da un operatore che, a differenza tua, si sente già “arrivato”.

Tutto è pronto: mettiti comodo e buona lettura! Sarai sorpreso tu stesso dalle tante opportunità che si possono presentare, quando ti posizioni come specialista del test di Phalen e del trattamento della sindrome del tunnel carpale.

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Sindrome del tunnel carpale: ecco cosa c’è da sapere

Prima di approcciare le tecniche di esecuzione del segno di Phalen, sarà senza dubbio necessario conoscere in cosa consiste la sindrome del tunnel carpale e quali caratteristiche la contraddistinguono.

La definizione della sindrome richiama immediatamente ad una specifica zona del corpo umano, ovvero la regione del polso.

Tale sindrome si presenta con chiari sintomi, quali:

  • Intorpidimento
  • Formicolio
  • Dolore

Sensazioni che si avvertono non solo al polso, ma sono estese anche alla mano e alle dita. Di fatto la sindrome è dovuta a un disturbo nervoso da compressione. I sintomi, che si avvertono principalmente nel corso della notte, tendono ad acutizzarsi se non si avvia un percorso di trattamento.

Trattandosi di sintomi comuni anche ad altre patologie, talvolta si possono rendere necessari esami diagnostici approfonditi, per accertare la presenza della sindrome. Nei casi di maggiore gravità, potrebbe anche presentarsi l’eventualità di intervenire chirurgicamente.

Questo ultima possibile evenienza, porta a constatare l’importanza di una diagnosi tempestiva e di un trattamento adeguato da parte di operatori come te, appena si accerta che i sintomi sono relativi alla sindrome del tunnel carpale.

Il tunnel carpale è una regione a forma di arco formata da ossa (poste sul “pavimento” e i lati del tunnel) e legamenti, localizzata tra il palmo della mano e il polso. Il tetto del tunnel è formato invece da tessuto connettivo, denominato “legamento carpale trasversale”. Viene definito tunnel per il passaggio di un nervo motorio e sensitivo (chiamato mediano) e di nove tendini. Sulla parte esterna del tunnel, corrono invece le ossa carpali (della mano).

Se ti stai domandando quali siano i soggetti esposti al rischio di sindrome, la risposta è che nessuno ne è esente. Può infatti insorgere a qualsiasi età. Tuttavia sembrerebbe che siano le donne a esserne maggiormente colpite e in generale i soggetti tra i 45 e 65 anni circa.

Abbiamo visto poco fa che la sindrome è dovuta alla compressione del nervo mediano all’altezza del polso, che causa una riduzione della funzione motoria e sensitiva del nervo stesso. La compressione è causata dal rigonfiamento dei tendini del flessore (detti sinoviali) o dal restringimento del tunnel.

Nervo mediano e tunnel carpale: approfondimenti

Una attenzione particolare la merita la descrizione del nervo mediano, in quanto elemento chiave quando si presenta la sindrome. Esso termina lungo le dita della mano, percorrendo il palmo, passando appunto sotto al tunnel carpale, prosegue per il polso, lungo il braccio, originando all’altezza dell’ascella da un gruppo di radici nervose.

Come accennato nel paragrafo precedente, si tratta di un nervo sensitivo e motorio. Infatti è responsabile delle capacità di tatto della mano e di movimento, in particolare di pollice, indice, medio e parzialmente anulare. Il mignolo è escluso. È inoltre responsabile anche del controllo di alcuni muscoli intorno alla base del pollice. I nove tendini che percorrono il tunnel sono invece definiti flessori.

I fattori scatenanti della sindrome del tunnel carpale

Più cause possono concorrere alla sindrome. Tra i fattori di rischio principali, tuttavia, si possono indicare quelli che seguono.

  • Utilizzo continuativo della mano – eseguire lavori in maniera continuativa utilizzando la mano può, a lungo termine, infiammare i tendini del polso, causando gonfiore e comprimendo il nervo mediano.
  • Ereditarietà – fattori genetici ereditari possono essere causa della sindrome. Si pensi ad esempio a quei soggetto che hanno geneticamente uno spazio ridotto nel tunnel, che con il tempo causa la compressione.
  • Posizione innaturale di mano e polso – nel caso di lavori che costringono la mano e il polso a prolungati allungamenti o estensioni e che potrebbero esercitare una eccessiva pressione sul nervo mediano.
  • Gravidanza – i cambiamenti ormonali a cui è sottoposto il corpo di una donna possono generare delle condizioni di gonfiore e conseguente sindrome del tunnel carpale.
  • Patologie specifiche – al presentarsi della sindrome del tunnel carpale potrebbero anche concorrere patologie specifiche. In primis il diabete ma anche l’artrite reumatoide o le disfunzioni della ghiandola tiroidea.

Vediamo ora in che modo rilevare la presenza della sindrome, attraverso il test di Phalen.

Test di Phalen tunnel carpale: caratteristiche e esecuzione

Segno di Tinel e Phalen sono degli esami fisici che interessano in particolare il polso e la mano. Per svolgerli si eseguono alcune manovre specifiche.

Il test di Phalen o manovra di Phalen è dunque un esame diagnostico che aiuta a rilevare la presenza della sindrome del tunnel carpale.

Svolgerlo è abbastanza semplice per il paziente e non traumatico, in quanto gli si chiede di posizionare orizzontalmente gli avambracci, mentre il polso va in flessione forzata. I dorsi delle mani si posizionano invece uno difronte all’altro.

La posizione va mantenuta per circa un minuto. Se nell’arco di questo tempo si avvertono formicolii, senso di torpore o dolore, all’altezza di pollice, indice e medio, allora si parla di test di Phalen positivo.

Per confermare ulteriormente la diagnosi, di solito viene eseguito anche il test di Phalen inverso. Per svolgerlo, si chiede al paziente di tenere gli avambracci in posizione orizzontale, mantenendo il polso in iper estensione forzata. In questo caso saranno i palmi delle mani a posizionarsi l’uno di fronte all’altro. Se nell’arco di un minuto il paziente percepisce torpore o dolore alle prime tre dita della mano, allora si parla di test positivo.

Test di Phalen e test di Phalen inverso si differenziano sostanzialmente nella posizione del polso, che sarà iper flesso nel primo caso e iper esteso nella seconda tipologia di test.

Talvolta si rendono necessari anche esami diagnostici con apposite strumentazioni specialistiche, ma una volta constatata la presenza della sindrome, è importante intervenire con tempismo, attraverso un trattamento adeguato.

Intervenire sul paziente in maniera efficace, significa essere in grado di eseguire con la giusta manovra, di solito attraverso esercizi di scivolamento nervoso. Tali trattamenti manuali permettono al paziente di muovere con maggiore libertà il nervo mediano all’interno del tunnel carpale. Potrai aiutare il paziente durante le sedute, con la tua manipolazione, e decidere di assegnargli degli esercizi da svolgere in autonomia, fino alla successiva sessione di terapia.

Conclusioni

Il test di Phalen, come avrai dedotto, non è una manovra particolarmente complicata, ma occorre saperla svolgere e soprattutto saper riconoscere quando è il momento di eseguirla.

Si tratta comunque di un test importante che, se ambisci a specializzarti nel tuo settore, dovrai sapere eseguire correttamente. Tale test riguarda la sindrome del tunnel carpale, che si sviluppa all’altezza appunto del polso e che coinvolge direttamente il nervo mediano. I sintomi della sindrome del tunnel carpale sono dolori, formicolio e torpore e sono avvertiti sia al polso che alla mano e dovuti a una compressione del nervo mediale.

Il tunnel carpale si trova tra la mano e il polso ed ha la forma di un arco, all’interno del quale scorrono il nervo mediano e nove tendini flessori.

Le statistiche rivelano che a soffrire maggiormente della sindrome sono soggetti tra i 45 e i 65 anni di età, per lo più donne.

Il nervo mediano riveste un ruolo fondamentale, sia per la sensazione tattile che per il movimento della mano e in particolare delle prime tre dita e di parte dell’anulare.

Vari fattori possono scatenare la sindrome, la cui evidenza può essere rilevata attraverso il test di Phanel, che si esegue posizionando orizzontalmente gli avambracci con il polso in estensione (test Phanel inverso) o iperflessione e ponendo palmi o dorsi della mano frontali. In base alla risposta del paziente (segnalazione di torpore o dolore) potrai riconoscere la presenza della sindrome.

Corrette manovre di manipolazione e intervento tempestivo potrebbero evitare al paziente stesso di dover ricorrere alla chirurgia e migliorare il suo stato di salute. In tal senso la tua professionalità è un aspetto fondamentale per il suo benessere.

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