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Vuoi essere parte di quella schiera di operatori che fanno dell’eliminazione del dolore una missione? Lavori come massaggiatore, fisioterapista o massoterapista ma senti che qualche tassello ancora manca per essere un vero professionista?

La risposta a queste due domande è sicuramente affermativa, altrimenti non saresti finito tra le righe di questa guida. Sono proprio le persone come te a cui ci siamo ispirati, quando abbiamo deciso di trasmettere la conoscenza riguardo ad un argomento che alcuni operatori della tua categoria ancora non conoscono, anche dopo anni di attività: il trattamento dei trigger point.

Se la tua curiosità, la tua passione e la tua voglia di dare qualcosa in più ti hanno portato qui, allora c’è una buona notizia per te: stai per scoprire molto di più riguardo ai trigger point della schiena e in particolare ai trigger point lombari.

Tutte le domande che da tempo ti poni e i dubbi che potrebbero averti accompagnato nell’esercizio della tua professione, troveranno una risposta.

Infine, ti saranno fornite alcune informazioni che possono aiutare la tua professione a crescere e a completarsi. Se invece non hai ancora iniziato la tua carriera da operatore in questo settore, allora conoscerai tutto il percorso da seguire, per prepararti in maniera facile a esercitare la professione che da tempo desideri svolgere.

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Conoscere nel dettaglio il trigger point lombare per una professionalità di più alto livello

Indipendentemente dal fatto che tu possa già conoscere in via sommaria il trigger point, stai per acquisire delle nozioni più specifiche, che ti aiutano sicuramente a intervenire con maggiore consapevolezza sul paziente dolorante.

Innanzitutto in cosa consiste con esattezza il trigger point lombare? Come tutti i trigger point, si tratta di una condizione di alta irritabilità delle fasce muscolari che, per cause differenti, possono tendersi al punto da perdere contrattilità, essere soggette a ridotta irrorazione sanguigna e subire una fase di scarsa ossigenazione dei tessuti interessati.

Si tratta quindi di una condizione che porta la fascia muscolare in questione ad una situazione di criticità, percettibile al tatto come un nodino e recepita dal paziente come dolore latente, spesso irradiato in aree differenti rispetto a quella in cui origina il trigger point lombare.

Entrando più nello specifico, il trigger point lombare sorge nel tessuto connettivo della fascia lombare ma con molte probabilità viene avvertito dal paziente sul polpaccio o lungo la gamba.

Essere a conoscenza anche dei minimi dettagli legati al trigger point, ti aiuta a interpretare in maniera corretta anche l’indicazione di un paziente che lamenta una lombalgia o afferma di essere stato colpito dal “colpo della strega”. Quando si presenta sul quadrato dei lombi, il trigger point, per esempio, impedisce o rende molto difficoltoso al paziente perfino svolgere movimenti di routine, come alzarsi da una seduta o girarsi nel letto.

Più conosci tale argomento e più possibilità hai di offrire al tuo paziente un trattamento adeguato di cura, mirato alla zona specifica soggetta a trigger point.

Le principali tipologie di trigger point che possono presentarsi nella fascia lombare

Nella sola fascia muscolare lombare, possono verificarsi più tipologie di trigger point, di cui le più comuni possono essere sintetizzate come segue:

  • Trigger point zona lombare
  • Trigger point quadrato dei lombi
  • Trigger point ileopsoas

In presenza di un trigger point, dolore lombare e irritabilità delle fasce muscolari sono due costanti ma riuscire a individuare con una corretta diagnosi il punto esatto in cui sorge il trigger point è basilare per intervenire sul paziente efficacemente e con tempismo.

Trigger point quadrato dei lombi: conoscerlo meglio, per trattarlo nel modo corretto

Il trigger point quadrato dei lombi, ad esempio, riguarda il muscolo omonimo denominato quadrato dei lombi. È formato da quattro lati e ha la funzione di congiungere la cresta iliaca con l’ultima costola. Il compito di questa fascia muscolare è anche quello di dare stabilità alla colonna lombare e di consentire i piegamenti sul lato. È quindi facile intuire come, in presenza di un trigger point, il paziente non solo sia soggetto a dolore persistente, ma anche estremamente limitato in alcuni movimenti quotidiani.

Il dolore del trigger point quadrato dei lombi, può essere percepito all’altezza dell’anca ed esternamente al gluteo, ma anche nella zona dell’osso sacro o internamente al gluteo, oppure tra inguine e parte anteriore della coscia. Il dolore riferito è di solito molto acuto.

Un trigger non trattato correttamente, potrebbe significare esporre il paziente al rischio di sublussazioni nella zona lombare sacroiliaca o a scoliosi.

Trigger point ileopsoas nel dettaglio: sintomi e conseguenze

Il trigger point ileopsoas è invece spesso ignorato, sebbene comprenda fasci muscolari importanti, ovvero il gruppo muscolare psoas minore, iliaco e psoas maggiore denominato appunto gruppo ileopsoas. Si tratta di una zona estremamente importante a livello funzionale, perché il muscolo psoas è posto nella giuntura tra il tronco superiore e la parte inferiore del corpo umano. Inoltre si trova in una zona non sorretta dalla gabbia toracica e quindi particolarmente esposta a sollecitazioni, il che crea i presupposti per una condizione di trigger point, esattamente come accade per il quadrato dei lombi.

La presenza di un trigger in questa zona, implica la contrazione del muscolo che spesso è causa di compressione dei dischi intervertebrali e delle vertebre lombari. Se non trattato opportunamente, può addirittura causare l’ernia del disco. Anche in questo caso, il paziente riferisce dolori alla fascia lombare, estesi dall’inguine, alla coscia, alla zona toracica. Spesso il trigger point ileopsoas è motivo di limitazioni motorie e di deambulazione anche molto critiche.

Intervenire sui trigger point con trattamenti personalizzati e localizzati

Data la specificità dei diversi tipi di trigger point lombare, è veramente importante che da operatore tu acquisisca una preparazione dettagliata e approfondita. Un massaggio generico o un trigger point trattato come qualsiasi altro, potrebbero non avere efficacia sul paziente che riferisce dolore o altri stati di disagio (difficoltà nei movimenti, ecc.).

Imparare a eseguire correttamente la diagnosi, per poi stabilire il piano di trattamento corretto è quanto ogni vero professionista di questo settore dovrebbe fare. Tuttavia non sempre è così. La tua competenza in tale materia ti permette di fare la differenza, nella conoscenza del problema e nella scelta dell’intervento.

In generale, vi sono diverse metodologie per approcciare un trigger point e risolverlo. Di solito si interviene su fronti diversi, ovvero utilizzando la tecnica manuale, eseguendo lo stretching dei muscoli interessati e risolvendo le cause che hanno creato i presupposti per la formazione del trigger point lombare.  Ecco come si interviene su un trigger point lombare:

Trattamento manuale: si affronta il trigger point partendo da un massaggio molto delicato che riscalda la muscolatura interessata e inizia a favorire il ripristino di un corretto flusso sanguigno. La conseguenza sarà una ripresa di ossigenazione maggiore, rispetto allo stato di compressione causato dal trigger point.

Stretching: si eseguono movimenti finalizzati all’allungamento del muscolo contratto, per poi intervenire sul trigger point.

Dry needling: consiste nell’applicazione di un ago molto sottile, direttamente sul trigger point. Eseguendo movimenti molto delicati, si favorisce l’ossigenazione dei tessuti, si riduce la tensione e si migliora la vascolarizzazione. Imparare questa tecnica è fondamentale, perché richiede cautela e precisione, oltre a non adattarsi a tutti i tipi di paziente. Eseguita correttamente, questa pratica è sicura e complications free.

Stetch and spray: è una tecnica che consiste nell’allungamento della fascia muscolare interessata e successiva applicazione di ghiaccio spray, che aiuta il ripristino del flusso di sangue e crea i presupposti per intervenire manualmente sui trigger point.

Vi sono altre tecniche possibili e tutte hanno l’obiettivo comune di

  • Favorire il rilassamento della fascia circostante il trigger point
  • Favorire il ripristino della circolazione del sangue, nella zona del trigger point
  • Distendere la bandelletta tesa

Conoscenza delle tecniche e abilità manuale ti permettono di eliminare trigger point, dolore lombare e errate posture dovute al punto grilletto.

Come affrontare il trigger point zona lombare con professionalità e competenza

Sicuramente ti sarà chiara l’importanza di approcciare un trigger point lombare con consapevolezza e preparazione tecnica. Intervenire con manovre casuali o con una carente conoscenza dell’anatomia muscolare, significherebbe mettere a repentaglio il buon stato di salute dei tuoi pazienti.

Per questa ragione formarti è fondamentale, se vuoi svolgere la professione con serietà ed essere considerato un operatore affidabile. Quante più competenze acquisisci, maggiore sarà la precisione di trattamento che dedicherai ai tuoi pazienti.

A tal proposito abbiamo predisposto un corso di formazione completo e dettagliato che, in maniera facile e chiara, ti permette di fare quel salto qualitativo per diventare specialista nel trattamento dei trigger point.

Si tratta di un percorso professionale, in cui trovi tutto quello che serve per poter trattare i pazienti con trigger point, attraverso una diagnosi approfondita, un’analisi del piano di trattamento attendibile e raggiungendo l’obiettivo di riportare il paziente a un recupero totale.

I corsi sono pensati per chi come te è animato dalla voglia di crescere e svolgere meglio il proprio lavoro. Si tratta di corsi ideali per chi non si accontenta di una conoscenza superficiale ma ambisce a offrire ai propri pazienti le più alte competenze professionali.

Diventa uno specialista del trattamento trigger point e dedica a ciascuno dei tuoi pazienti un trattamento personalizzato e altamente qualificato.

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