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La massoterapia connettivale, diversa dalla massoterapia decontratturante, è una delle tipologie massoterapiche, che ha specifiche funzionalità, tecniche e finalità. Conoscerla significa non solo arricchire il tuo bagaglio di professionista nell’ambito della manipolazione ma anche poter dedicare al paziente trattamenti sempre più particolareggiati e piani di cura personalizzati.

Con questo articolo troverai utili informazioni riguardo alle caratteristiche di questa tecnica, scoprirai quali sono i casi più indicati per eseguirla sui pazienti e conoscerai per la massoterapia connettivale o riflessogena, differenza di interventi oltre che di tecniche di realizzazione.

Potrai infine decidere di intraprendere un percorso di formazione completo, che potrà fornirti la chiave di accesso per diventare specialista in questo ambito, acquisendo importanti competenze e innalzando il livello della tua professionalità a un gradino superiore.

Leggendo, scoprirai tutto quello che riguarda la massoterapia connettivale, riflessogena e modalità, tempistiche e tipologia di impiego.

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A cosa ci si riferisce quando si parla di massoterapia connettivale

Con la definizione di massoterapia connettivale si intendono i trattamenti di manipolazione specificamente diretti al tessuto connettivo e che mirano allo stesso tempo alle terminazioni nervose che si trovano nelle zone da trattare, agendo a livello periferico e non solo.

Questa tecnica di massaggio dedicata al tessuto connettivo è stata messa a punto nel 1929 dalla fisioterapista Dicke, che la ideò dopo averla sperimentata su se stessa, in seguito ad una condizione clinica della sua gamba, per la quale rischiava l’amputazione dell’arto.

Fu infatti lavorando sulla sua gamba con un massaggio cutaneo, che non solo ridusse il dolore, ma migliorò la vascolarizzazione della zona interessata e nell’arco di alcuni mesi potè evitare l’amputazione, grazie ai massaggi continui eseguiti sulla parte della cute che si presentava inspessita.

Andando più nel dettaglio, con la massoterapia connettivale si cerca di migliorare l’elasticità dei tessuti e di stimolare le terminazioni nervose.

La grande potenzialità di questa tipologia di manovre, tuttavia, consiste nella sua capacità di poter generare anche delle reazioni riflesse, che vanno a incidere sul sistema nervoso vegetativo (massoterapia connettivale riflessogena).

Le aree di intervento della massoterapia connettivale possono essere diverse, e le principali si possono riassumere come segue:

  • Condizioni di dolore del paziente, in presenza di aderenze post operatorie e di retrazione di varia intensità e origine;
  • Presenza di cicatrici e di anchilosi;
  • Condizioni di ridotta mobilità di una o più articolazioni;
  • Presenza di turbe vascolari, ovvero stati di compressione vasculo-nervosa dovuti principalmente alla meccanica muscolare alterata.

Riassumendo si può affermare che il massaggio connettivale consiste in tecniche di manipolazione che intervengono in profondità sui tessuti connettivi. Quando la sua azione si riflette su tessuti e organi posti molto in profondità o localizzati in aree diverse da quella in cui si svolge la manipolazione, allora si parla di massoterapia connettivale riflessogena.

Massoterapia connettivale o riflessogena: differenza sottile dei piccoli dettagli

La massoterapia connettivale e quella connettivale riflessogena fanno capo alla stessa tipologia di manipolazione e vengono eseguite con le medesime tecniche, tuttavia esiste una sottile differenza fra di loro.

Innanzitutto il tessuto connettivo ha una fitta rete vascolare e nervosa. È ricco di terminazioni nervose libere che sono responsabili della veicolazione delle informazioni a distretti diversi, arrivando a raggiungere anche organi e apparato muscolare e scheletrico. La peculiarità dei recettori (terminazioni nervose libere), fa si che l’effetto della massoterapia possa generare un’azione anche negli strati più profondi, rispetto al tessuto connettivo (azione riflessa). È in questo caso che si parla di massoterapia connettivale riflessogena.

La massoterapia connettivale agisce quindi direttamente sui tessuti locali, mentre quando è riflessogena scatena delle reazioni che, appunto, si riflettono in sedi delocalizzate rispetto a dove si svolge il trattamento di manipolazione, afferenti a organi e tessuti, e coinvolgono anche il sistema nervoso vegetativo.

Gli effetti terapeutici derivanti dalla massoterapia connettivale riflessogena si ripercuotono:

  • Sul miglioramento della circolazione sanguigna
  • Sul dolore, stabilendo un effetto antalgico
  • Sulla rigenerazione cellulare dei tessuti connettivi
  • Sul rilassamento cutaneo

In generale il massaggio connettivale agisce per supportare alcuni disturbi che riguardano muscoli e articolazioni (nei casi di mobilità articolare ridotta, post traumatici, ecc.) ma anche come aiuto nel miglioramento di alcuni inestetismi (rilassamento cutaneo, cicatrici, ecc.).

Come si svolge la massoterapia connettivale

La massoterapia connettivale è una tecnica di massaggio che si esegue agganciando e mettendo in trazione il tessuto collettivo posto al di sotto della cute. Di solito non si ricorre all’utilizzo di unguenti e si esegue principalmente con la punta delle dita.

In base allo scopo del massaggio, vi sono diverse tipologie di manovre, di cui le più diffuse sono:

  • Manovra di scollamento: consiste nel mettere la pelle in trazione, attraverso il movimento di pollice e indice. È particolarmente utile in presenza di cicatrici che provocano dolore e sono retratte, in quanto questa manovra aumenta la vascolarizzazione del tessuto cicatriziale e migliora l’elasticità. I movimenti di scollamento che vengono eseguiti si definiscono palper – rouler e pincé – rouler.
  • Manovra cutanea: si esegue creando una trazione cutanea, con l’utilizzo dell’indice, del medio e dell’anulare, posti come una sorta di artiglio. Si tratta di una delle tecniche maggiormente utilizzate.
  • Manovra della fascia: è una manovra incidente che genera una sorta di effetto di taglio o puntura della cute.
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Come si esegue il massaggio connettivale riflessogeno

Il massaggio connettivale riflessogeno parte innanzitutto dall’individuazione dell’area su cui intervenire, ovvero dove il tessuto connettivo presenta alterazioni (gonfiore, inspessimento) o retrazioni.

La manovra vera e propria si svolge solo con l’utilizzo dei polpastrelli, solitamente del medio e anulare, che generano nel paziente una sensazione di taglio.

Viene eseguita soprattutto quando si mira a raggiungere e migliorare le condizioni dell’apparato muscolo – scheletrico, quando siano presenti disturbi cronici o acuti, specialmente causati da traumi o microtraumi continuativi (si pensi ad esempio ad intensi cicli di allenamento sportivo o ad attività lavorative particolarmente impegnative dal punto di vista fisico).

Di norma il massaggio connettivale ha una durata di circa un’ora, nel corso della quale lavori sulla zona interessata esercitando manovre con delicatezza e fermezza. L’attenzione durante il massaggio dev’essere molto alta, in quanto agisci su zone che richiedono elevata competenza.

Se pressione, movimenti, ritmi non sono eseguiti correttamente, rischi di peggiorare lo stato del paziente, in primo luogo dal punto di vista del dolore e in seconda battuta dal punto di vista delle sue condizioni.

Necessario quindi conoscere bene le tecniche, approfondire la condizione del paziente attraverso una anamnesi accurata e valutare le modalità di intervento affinchè il tuo lavoro risulti efficace e aiuti concretamente il paziente a stare meglio. 

Massoterapia connettivale e riflessogena: valutazione delle controindicazioni o effetti collaterali

Per la sua natura e l’area sulla quale viene eseguito, il massaggio connettivale in generale può essere causa di dolore, sia durante che dopo il trattamento.

Si tratta di una conseguenza prevedibile e perciò da mettere sempre in conto.

In linea generale è importante tenere presente invece quando è meglio non eseguire questa tipologia di manipolazione. Nello specifico, meglio non praticarla:

  • In presenza di fratture recenti
  • In presenza di lesioni della cute
  • In presenza di infiammazioni a livello cutaneo
  • Quando vi siano ematomi o comunque presenza di coaguli di sangue
  • Nei pazienti che siano stati soggetti a trattamenti chemioterapici o radioterapici
  • Quando siano presenti ernie
  • Nei pazienti che soffrono di osteoporosi
  • Nelle donne in stato di gravidanza

Naturalmente si tratta di una tipologia di tecnica che solo un professionista deve eseguire, dopo aver acquisito le competenze necessarie.

La strada della specializzazione per un supporto maggiore al paziente

Giunto a questo punto, ti saranno chiare le ragioni per cui la massoterapia connettivale assume una notevole importanza e soprattutto ti sarà evidente che sono necessarie competenza e professionalità per lavorare sul paziente con questa tecnica.

Di fronte a un trattamento correttamente eseguito, il paziente potrà trovare più benefici, a partire dalla diminuzione del dolore cronico a quello acuto, passando per le varie tipologie di dolori che interessano le terminazioni nervose.

Pazienti con necessità di riabilitazione a seguito di incidenti, pazienti con inestetismi quali smagliature o rilassamento cutaneo, piuttosto che problemi posturali o disturbi del tessuto connettivo in generale, possono trarre grande giovamento dal trattamento con la massoterapia connettivale.

Come sempre vale che alla singola seduta di manipolazione, va accompagnato un ciclo di sessioni che mantengano attivi gli effetti benefici e che aiutino a preservare il paziente dall’eventualità che i malesseri possano presentarsi in futuro.

La tua professionalità, unita alla passione, ti guideranno in un percorso professionale che aiuterà il paziente a sentirsi meglio e più a lungo nel tempo.

Sicuramente la ragione che ti ha condotto fino a qui è proprio la passione per il tuo lavoro, che ti spinge a voler offrire qualcosa in più ai pazienti.

Con un percorso di formazione potrai infatti raggiungere un livello di preparazione tale da essere riconosciuto quale specialista di questo settore, e di poter lavorare sul paziente in maniera sempre più particolareggiata.

La massoterapia connettiva si fonda proprio sul principio della personalizzazione e dell’alta competenza, perché nessun paziente è uguale all’altro e perché per ogni singola condizione sono necessari interventi ragionati e mirati.

Data la specifica area di intervento, soprattutto nel caso della massoterapia connettiva riflessogena, è necessario lavorare con cautela, dal momento che si raggiungono zone delicate.

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