Il taping kinesiologico, conosciuto anche come taping neuromuscolare, è una tecnica fisioterapica oggi molto conosciuta, utilizzata inizialmente nel mondo sportivo e nata come un tipo di massaggio sportivo oggi è divenuta comune a molti pazienti. Il taping è una tecnica molto importante per la riabilitazione sia a seguito di un evento traumatico sia per la prevenzione. Oltre alla sua applicazione in seguito a lesioni o strappi muscolari, il taping neuromuscolare viene utilizzato anche per la correzione posturale o per alleviare dolori cronici, soprattutto degli arti.

Questa nuova tecnica si avvale di specifici nastri kinesiologici che vengono applicati nella zona interessata dal dolore. La disposizione di questi cerotti neuromuscolari è studiata per alleviare le tensioni muscolari e correggere la postura. Applicando i cerotti sui muscoli interessati, questi percepiscono, grazie alla loro struttura, le tensioni delle strutture muscolari sottostanti: non è una tecnica che può essere improvvisata. I cerotti devono essere applicati precisamente dall’origine all’inserzione del muscolo: la conoscenza approfondita di questa tecnica è fondamentale per non creare danni al paziente.

Taping kinesiologico:
a chi è utile

Lavorando direttamente sul muscolo e sul suo movimento, il cerotto kinesiologico necessita del movimento per la sua efficacia. Di conseguenza, non avrà alcun effetto su pazienti allettati o con ridotta mobilità. È inoltre fortemente sconsigliato in pazienti con flebiti, neoplasie, infezioni e traumi acuti della muscolatura.

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Tornando al Taping kinesiologico, è particolarmente indicato invece per:

  • Gli sportivi che hanno avuto indebolimenti della muscolatura o affaticamento dei tendini e dei legamenti: il cerotto può alleviare la situazione in maniera momentanea per garantire una prestazione migliore;
  • Soggetti che hanno subito traumi articolari e muscolari e che stanno affrontando il cammino riabilitativo;
  • Soggetti che soffrono di sciatalgia, lombalgia, infiammazione muscolare cronica;
  • Soggetti con problemi alle articolazioni, come nel caso del ginocchio, del gomito o della caviglia;
  • Soggetti con sindrome del tunnel carpale;
  • Soggetti con problemi posturali.

Materiali e tecnologia del taping kinesiologico

I cerotti kinesiologici sono stati ideati oltre 30 anni fa dal Dottor Kenzo Kase, chiropratico giapponese che ha dato il via al taping kinesiologico. Queste fasce colorate, non medicate ed elastiche, sono realizzate interamente in cotone. Applicate nella zona dolorante, seguono il movimento del muscolo o del tendine nella fase di allungamento andando a facilitare il movimento stesso. Il materiale con cui sono realizzati li rende elastici, ma resistenti: esercitano anche un’azione di compressione sui tessuti sottostanti, favorendo il riassorbimento di edemi e stimolando la circolazione. I cerotti kinesiologici, in 100% cotone, sono elastici solo in lunghezza, non in larghezza: sul lato che aderisce alla pelle il collante è disposto a onde che si alternano al tessuto in cotone senza collante. Questa disposizione di materiali va a mimare l’azione del muscolo stesso. Questi cerotti neuromuscolari devono essere applicati da fisioterapisti esperti: alcune persone potrebbero pensare infatti che, trattandosi di “semplici” fasce, il loro uso sia molto semplice. In realtà i cerotti kinesiologici agiscono in maniera ottimale solo se ben posizionati. Il cotone elastico lascia traspirare la pelle e non limita i movimenti, anzi facilita l’azione dei muscoli andando ad alleggerire la tensione su questi.

Questo particolare materiale si solleva in pieghe longitudinali e così facendo va ad agire sui tessuti più superficiali, sollevandoli. Il vantaggio di questa azione è proprio quello di facilitare i movimenti di allungamento della muscolatura sottostante, che viene alleggerita dal carico e dalla tensione dei tessuti più superficiali. È opportuno ricordare che, trattandosi comunque di materiale estraneo al nostro corpo, non devono essere applicati qualora la pelle presenti escoriazioni o abrasioni. Inoltre, prima dell’applicazioni è consigliabile asciugare bene la pelle: l’umidità, anche se abbastanza tollerata, è nemica di queste fasce che dovranno dunque essere rimosse a seguito di una prestazione sportiva molto intensa. Normalmente, l’azione dei cerotti kinesiologici può essere protratta per alcuni giorni consecutivi prima di rimuoverli.

I diversi colori dei cerotti kinesiologici non indicano effetti diversi: il tipo di cerotto è unico. I diversi colori hanno esclusivamente lo scopo di facilitarne l’applicazione da parte del fisioterapista: alcune tecniche infatti, soprattutto quando il tape è utilizzato a scopo linfodrenante, richiedono vari incroci di nastri; per questo motivo i diversi colori possono aiutare l’applicazione ordinata e corretta, ma la loro azione è identica.

Tecniche di applicazione e scopo del taping

Il taping kinesiologico, come anticipato, può essere utilizzato a vari fini: per gli sportivi, i cerotti kinesiologici sono particolarmente utilizzati durante l’attività fisica, mentre dall’altro lato trovano largo impiego tra i pazienti in fase riabilitativa o di correzione posturale. Nelle due diverse situazioni, il taping avrà obiettivi diversi e metodi di applicazione diversi.

I principali metodi sono:

  • Applicazione decompressiva: va a migliorare l’ossigenazione dei tessuti. Si utilizza su zone infiammate o dolenti, ad esempio per il dolore cervicale o lombare. Durante l’applicazione si mette il tessuto cutaneo in uno stato di massima tensione: questo viene raggiunto applicando il nastro
  • Applicazione drenante: è adatta in tutti i casi in cui si ha un paziente con edema, ristagni di liquidi o tumefazioni. Si applica il cerotto kinesiologico in vicinanza delle stazioni linfonodali più vicine da drenare.
  • Applicazione compressiva o stabilizzante: ha la funzione di sostenere il muscolo per alleviare gli spasmi dovuti al suo indebolimento. Riduce la fatica e limita l’estensione del muscolo sottostante. In caso di applicazione compressiva del tape, data la tensione aumentata a livello della muscolatura per migliorare le prestazioni, è necessario rimuovere la fascia dopo l’allenamento/partita, per evitare sovraccarichi muscolari.

Nel caso degli sportivi, il taping kinesiologico è mirato a dare sollievo al muscolo e a rafforzare la stabilità muscolare. Inoltre, l’obiettivo è quello di ridurre l’affaticamento e l’insorgenza di crampi, così come prevenire eccesive distensioni dei muscoli che potrebbero portare a stiramenti o strappi. Verrà quindi applicato il nastro secondo una modalità che mira alla compressione e al garantire stabilità alla struttura muscolo-tendinea. Al termine dell’attività fisica, il cerotto kinesiologico deve essere rimosso per evitare un’eccessiva compressione e stress muscolare.

Nel caso dei pazienti in fase riabilitativa o di correzione posturale invece, l’obiettivo del taping è quello di facilitare il drenaggio della zona interessata precedentemente da una lesione e favorire l’allungamento per riportare i muscoli ad una situazione di normalità e di distensione. In queste situazioni i cerotti saranno dunque applicati con tecniche diverse, in modo da dare sostegno alla muscolatura, andando parallelamente a facilitarne l’allungamento e la distensione. Inoltre, il posizionamento di questi cerotti è volto ad alleviare il dolore, facilitando la circolazione sanguigna e linfatica. Nei pazienti in riabilitazione o che stanno lavorando sulla riabilitazione posturale, il taping kinesiologico agisce parallelamente ad altre tecniche di stretching e terapia manuale, da valutare a seconda dei singoli casi.

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Taping kinesiologico e dolore lombare

Link articolo scientifico https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27634093

Quando si presenta un paziente con problemi nella parte bassa della schiena, la porzione lombare distale, si può applicare il tape kinesiologico utilizzando delle strisce longitudinali. La lunghezza del nastro dovrebbe andare dalla fossa interglutea fino a metà della schiena, in corrispondenza circa di T11. La misura del tape deve ovviamente essere personalizzata sul paziente. Per applicare il tape in caso di dolore lombare, il paziente deve essere in una posizione specifica: mani in appoggio su una superficie piana, piedi aperti con la stessa larghezza delle spalle e flessione del tronco di circa 45°-50°. L’applicazione parte da T11 fino al gluteo. La superficie del nastro deve risultare completamente distesa: le pieghe si formeranno una volta che il paziente torna in posizione eretta e durante il movimento quotidiano. Le applicazioni riabilitative, come nel caso di dolore, possono durare dai 3 ai 5 giorni in media. Non ci sono effetti collaterali dal prolungamento dell’applicazione del cerotto kinesiologico: il paziente può condurre le normali attività quotidiane e può anche fare la doccia senza rimuovere il nastro.

Taping kinesiologico e dolore cervicale

Link articolo scientifico https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28947462

Il dolore cervicale rappresenta un altro ambito di applicazione pratica del taping. Il dolore cervicale può derivare da incidenti in auto, repentini cambi di posizione della testa, ma anche strane posture assunte durante il riposo. Il rilassamento della muscolatura del collo e l’attenuazione della tensione a livello cervicale richiedono una particolare applicazione del tape kinesiologico: si parla di “applicazione a T”.

Il paziente viene messo a sedere, con la testa chinata in basso per allungare i muscoli della colonna vertebrale e del collo. Si applica il tape dallo spazio interscapolare, vicino al centro, ma in posizione mediale, fino a metà del collo, con una tensione del 75% rispetto alla tensione massima. Come nel caso precedente, è necessario applicare il tape senza che si creino delle pieghe: compariranno quando il paziente torna in stazione eretta e con i normali movimenti. Ripetiamo l’applicazione del nastro con la stessa disposizione tensione anche dall’altro lato. Se il dolore è presente alla base del collo, si applica un ulteriore nastro con andamento trasversale dalla base del collo, con direzione laterale inclinata, a ricalcare l’andamento dei muscoli trapezi. La tensione da applicare in questo terzo nastro è di circa l’80% del totale. Ci sono molte altre tecniche di applicazione del taping kinesiologico da valutare a seconda del caso specifico. La valutazione terapeutica può essere accompagnata da esami di approfondimento diagnostico e consulenze interdisciplinari.

Molto spesso il dolore cervicale può irradiarsi anche alla spalla e viceversa: in queste situazioni si può utilizzare un taping specifico del deltoide che vada ad alleviare la tensione sul muscolo, influenzando di conseguenza anche il dolore cervicale. In particolare, per il dolore della spalla si utilizzano due cerotti kinesiologici con lunghezza che vada dall’acromion omerale fino al gomito. È necessario a questo punto arrotondare le estremità con delle forbici. Si applica il tape dalla parte distale del braccio superiore; a questo punto si chiede al paziente di mettere in tensione il muscolo, piegando il gomito ed allungando verso la parte controlaterale del corpo fino ad appoggiare la mano sulla spalla opposta.

Una volta raggiunto il completo allungamento, si va a disporre l’altra estremità del tape subito dietro la spalla, senza creare pieghe nel nastro. Si applica poi il secondo nastro partendo dalla parte centrale distale del braccio superiore (vicino al primo nastro) e si porta l’altra estremità nella parte anteriore della spalla, questa volta senza creare tensioni o allungamenti del muscolo. Il terzo nastro, sempre con lunghezza che va dall’acromion al gomito ed estremità stondate, deve essere applicato con lo stesso punto di inserzione dei precedenti e decorso centrale fino alla spalla: si deve sviluppare una tensione del 50% rispetto al totale, dall’alto verso il basso. Utilizzare a questo punto un quarto nastro la cui lunghezze deve essere il doppio della misura che va dall’incavo dell’ascella anteriormente all’incavo posteriore; anche in questo caso stondare le parti finali. Mettere in tensione la parte centrale del nastro al suo 100% e posizionarla precisamente sopra all’acromion, nel punto di articolazione con la clavicola, a decorso antero-posteriore, e applicare le estremità senza tensione. L’ultimo nastro deve essere applicato al 100% della sua tensione, con lunghezza analoga al precedente, e disposizione più laterale, al di sotto della testa dell’omero, con le estremità che si riuniscono al nastro precedente.

Con questa disposizione dei cerotti kinesiologici si andrà ad alleviare la tensione sulla muscolatura della spalla e a sbloccare la catena motoria tra cervicale e deltoide.

Oltre all’applicazione a scopo analgesico, si è recentemente evidenziato che il taping kinesiologico può anche migliorare le prestazioni sportive degli atleti: in particolare è stato studiato come, a seguito di applicazione di tape a livello del polpaccio, con azione sul tendine di Achille, gli atleti riescano a saltare più in alto di qualche centimetro rispetto alle prestazioni senza taping. Sicuramente l’azione compressiva del tape, richiesta da questo tipo di applicazione, favorisce la riduzione di tensione migliorando le prestazioni.

Come è possibile comprendere, l’applicazione dei cerotti kinesiologici segue delle tecniche peculiari, anche molto complesse. Il taping kinesiologico infatti non è soltanto una tecnica molto di moda, è una vera e propria procedura fisioterapica in grado di portare sostanziali benefici sia negli sportivi che nei pazienti in recupero posturale o post-traumatico. Intraprendere un percorso di taping kinesiologica richiede molta esperienza nell’applicazione del tape e nel riconoscimento della situazione da trattare. Mai improvvisarsi su una tecnica che non si conosce approfonditamente, ma interessarsi su eventuali corsi o master abilitativi, nell’ottica della propria crescita personale e del benessere del paziente.

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